Ballavano ancora. Stessa festa, stessa spiaggia, stesso stabilimento balneare. E ancora una volta i permessi non c’erano. Non solo. I gestori dell’Aloha Beach di Marina Romea avevano appena ricevuto il provvedimento di chiusura per tre giorni, alla luce delle precedenti feste non autorizzate, che avevano comportato il sequestro di parte della struttura. Una sorta di impalcatura, alla quale, sabato, erano addirittura stati rimossi i sigilli. Insomma, una collezione di infrazioni, quelle accertate dalla Polizia Locale nel corso dell’ultimo controllo della scorsa notte, che hanno comportato la denuncia per il responsabile e organizzatore dell’evento pubblicizzato sui social a dispetto degli avvertimenti ricevuti; dovrà ora rispondere sia per l’ennesima apertura abusiva di un luogo di pubblico spettacolo, sia anche per inosservanza delle disposizioni precedenti emesse dalle autorità. Autorità che, considerato il periodo di alta stagione, avevano concesso 10 giorni di tempo alla struttura per avvisare la clientela e prepararsi senza troppi disagi ai tre giorni di stop forzato.
Sequestrati tre bar e il palco
C’erano circa 500 persone. Questa la stima fatta durante l’ispezione di sabato mentre era in corso il “Rock a nastro”, com’è ribattezzata la nota festa in spiaggia. Mancavano tuttavia i permessi rilasciati dalla questura, necessari qualora il numero dei partecipanti superi la quota 200. Così come accaduto il 26 giugno, quando gli agenti avevano fatto le pulci agli organizzatori: oltre a non avere chiesto alcun permesso per l’evento, era stata infatti sequestrata un’impalcatura tipo “americana”. Nonostante ciò, sabato la polizia locale ha constatato che la struttura era parzialmente utilizzata (circostanza che ha comportato un’ulteriore denuncia), insieme ad altri tre manufatti in legno adibiti a bar, aperti per l’occasione. Tutto è nuovamente finito sotto sigilli piombati.
La difesa dei titolari
I titolari risulta avessero già ricevuto il provvedimento di chiusura per tre giorni, emesso dal Comune il 17 agosto alla luce delle infrazioni recidive. Il verbale del 26 giugno scorso, in occasione di un’altra festa analoga, era infatti il secondo, dopo la diffida ricevuta il 25 agosto di un anno fa. Tramite il proprio legale, i gestori avevano presentato una propria memoria difensiva, chiedendo un incontro con gli uffici comunali. Lamentavano i tempi della burocrazia, troppo lenti per ottenere le dovute autorizzazioni di pubblico spettacolo. Sostenevano di avere comunque tutte le carte in regola, fra Siae, fonometro, valutazione di impatto acustico, conformità per l’americana, vie di fuga e cartelli indicanti il “divieto di ballo”. Sostenevano inoltre che al momento del controllo non ci fossero più di 200 persone e che non vi fosse alcuna limitazione per indicare una pista da ballo. Alla fine avevano chiesto un differimento a ottobre della chiusura imposta di tre giorni, sostenendo comunque che lo stabilimento sarebbe comunque stato in attività poiché aderente al progetto “Mare d’inverno”. Da parte del dirigente dell’ufficio Pubblico spettacolo di Palazzo Merlato, era comunque stato concesso un termine di 10 giorni per applicare la misura senza penalizzare eccessivamente lo stabilimento. Invece, anziché informare i clienti, sui social è comparsa la pubblicità delle feste del 19 agosto, del 2 e del 30 settembre. Annuncio che in tanti hanno letto, comprese le forze dell’ordine.