Senza tregua, un altro morto ieri a Medicina

Imola

IMOLA. Senza tregua. La morte si è portata via ieri pomeriggio anche Francesco Giuseppe Alcamo, 79 anni, conosciuto da tutti come Genova 11, il numero del suo taxi e anche per il nipote già assessore del Comune di Medicina in età giovanissima, Jessy Simonini, oggi professore universitario in Francia. Alcamo era già stato ricoverato perché positivo al virus e ora la famiglia vive, separata, in quarantena questo momento di dolore profondo, aggravato anche da questa lontananza imposta. Resta drammatica tutta la situazione regionale: in Emilia Romagna solo ieri si sono registrati 70 morti di persone colpite dal virus, in tutto sono 531 da quando l’emergenza è iniziata. Tornando al circondario imolese, sono poi ancora 11 più di ieri le persone risultate positive alle 12 di ieri: 8 residenti a Medicina, 2 a Imola e una a Castel Guelfo. Fino a ieri erano quindi saliti a 124 i casi positivi (compresi i 14 decessi). Si tratta di 90 uomini e 34 donne; 94 residenti a Medicina, 20 a Imola, 4 a Castel San Pietro Terme, 2 a Dozza, 2 a Castel Guelfo, uno a Borgo Tossignano e uno a Casalfiumanese. Tra i positivi 15 hanno 85 e più anni, 37 tra i 75 e gli 84 anni, 40 tra 65 e i 74 anni, 32 hanno meno di 64 anni, ma poiché l’Ausl di Imola nel suo bollettino ha modificato le classi di età «per uniformarle ai criteri Istat», non è dato sapere che età abbiano le persone contagiate più giovani. Anche se ci sono già persone contagiate sotto i 30 anni. Intanto gli imolesi continuano a rivolgersi al pronto soccorso, nelle scorse 24 ore sono stati 51 gli accessi; 9 le persone ricoverate in terapia intensiva per le conseguenze del Covid 19 e 40 i pazienti al reparto medico dedicato al 4° piano che di giorno in giorno si sta saturando. Per evitare occasioni di contagio, l’Ausl fa poi sapere che dal 20 marzo sono sospesi gli ambulatori di continuità assistenziale (guardia medica) feriale diurna anche a Imola e Castel San Pietro. Nelle giornate prefestive e festive si può accedere dalle 8 alle 20 con accesso regolato da chiamata telefonica. Alla Casa della salute della Vallata è sospesa l’apertura coordinata feriale del nucleo cure primarie, ma restano normalmente operativi i medici di famiglia che hanno l’ambulatorio nella stessa struttura, da contattare sempre prima telefonicamente.
Polizia locale
Intanto anche ieri, in particolar modo alla luce della nuova ordinanza regionale che vieta bici e passeggiate e chiude d’ufficio tutti i parchi pubblici, è proseguita l'attività quotidiana di controllo, in città, da parte della polizia locale per far rispettare le disposizioni in materia di contrasto alla diffusione del coronavirus. Le passeggiate sono consentite solo in prossimità della propria abitazione e l’uso della bici unicamente per lavoro e necessità reali. A questo proposito, il Comune fa sapere che da un lato intensificherà i controlli anche su questo aspetto. Sono state 18 le persone controllate dalla polizia locale, di cui una denunciata. La persona in questione è stata fermata all’ingresso di Imola: proveniva da Castel Bolognese per andare a trovare la propria fidanzata a Imola. Sono stati poi controllati 41 esercizi commerciali, senza rilevare alcuna violazione alle norme in vigore. Intanto ieri tutti gli imolesi hanno ricevuto la chiamata dal numero comunale che solitamente avverte di allerte meteo e neve. Questa volta il messaggio era diverso ma prevedibile: “ restate a casa” fino al 3 aprile, sempre che le disposizioni non proroghino il termine. Sono 30.000 gli iscritti alla piattaforma Alert System del Comune. «L’emergenza coronavirus è pienamente in corso e questo è il periodo decisivo per contrastarne la diffusione –dice il Comune –. Proprio per questo, ciascuno di noi deve fare la propria parte, assumendo comportamenti responsabili, rispettando pienamente le norme previste dal decreto #IoRestoaCasa - www.governo.it».

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