Torna Rivolta Gaya: il corteo LGBTQIA+ per le strade di Imola

Imola
  • 20 giugno 2025

«Mentre guerre, crisi ambientali e disuguaglianze devastano il mondo, una cosa sembra unire i governi reazionari e conservatori mondiali: l’ossessione di limitare libertà e diritti della comunità LGBTQIA+ -si presentano gli organizzatori della nuova edizione di Rivolta Gaya -. Negli Stati Uniti, Donald Trump ha abolito il riconoscimento federale delle identità trans, promette di vietare l’accesso agli ormoni per le persone minorenni e di punire le scuole che promuovono inclusività e accoglienza. In Ungheria, Viktor Orbán ha imposto una legge che proibisce la “promozione dell’omosessualità” nei contenuti destinati ai minori, ha reso illegale il cambio anagrafico di genere e ostacola i Pride con misure sempre più repressive. Anche in Italia, il governo Meloni partecipa a questa crociata reazionaria». Come ? Secondo Rivolta Gaya: «Vieta l’uso del lessico inclusivo nelle comunicazioni istituzionali, negando simbolicamente l’esistenza di chi non si riconosce nel binarismo di genere. Rende più difficile l’accesso agli ormoni per le persone trans. Blocca il riconoscimento delle famiglie arcobaleno, impedendo la trascrizione degli atti di nascita e imponendo un’idea di famiglia rigida, escludente, patriarcale. Cancella ogni possibilità di educazione affettiva e sessuale nelle scuole, in nome di una “morale” bigotta di natura misogina e transfobica. Nel frattempo, i femminicidi aumentano. E la risposta è solo di natura securitaria: ergastolo per chi uccide, come se carcere e aumento delle pene fossero soluzioni sufficienti. Non servono punizioni esemplari: serve cambiare cultura, serve educare al rispetto, serve ascolto, cura, prevenzione». A Imola, «in un contesto di provincia in cui è sempre più difficile far sentire la voce del mondo LGBTQIA+», per l’ottavo anno di fila torna Rivolta Gaya: un Pride vissuto come «un momento di liberazione collettiva. Rivolta Gaya è il nostro modo di immaginare e costruire un futuro diverso. Un futuro queer, transfemminista, antifascista». L’appuntamento è per sabato 5 luglio alle 17 con ritrovo davanti alla stazione dei treni in piazzale Marabini.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui