Test sierologici a Imola, solo un terzo accetta di sottoporsi

Imola

IMOLA. Sono rimasti sei i giorni consecutivi senza nuovi casi di positività al coronavirus nel circondario di Imola. Il settimo giorno, ieri, ha infatti riavviato il contatore e ne ha aggiunti altri tre alla lista dell’Ausl. A farli emergere è stata l’attività di screening dell’Ausl di Imola, perché i tre nuovi positivi sono 3 persone del tutto asintomatiche, come specifica l’azienda sanitaria stessa, alle quali il tampone è stato effettuato in seguito a risultati positivi di un esame sierologico (uno si era sottoposto a test volontariamente in una struttura privata), l’altro era già sotto osservazione in quanto sottoposto già a cure in quanto contatto di un positivo, uno è stato sottoposto alle misure di screening poiché doveva eseguire esami invasivi in ospedale per altre patologie. Si tratta di una persona di Medicina, una di Dozza e di una residente fuori circondario.
Intanto l’Ausl farà partire proprio oggi i prelievi per la campagna sierologica nazionale che per Imola aveva conteggiato un campione di 354 persone identificate secondo i parametri della ricerca a livello nazionale. Queste persone sono state contattate in questi giorni dalla Croce Rossa di Imola che li invitava a prendere appuntamento per sottoporsi al test sierologico. Gli appuntamenti per il prelievo sono stati fissati a partire da oggi fino al 9 giugno, ma il fatto è che sono davvero la minor parte quelli che hanno accettato di sottoporsi all’esame. Sul totale di 354, appena un terzo di imolesi interpellati ha accettato di effettuare il prelievo che dirà loro se sono entrati in contatto con il virus e magari ne sono portatori al momento. Due terzi invece hanno “declinato l’invito”, temendo magari di ritrovarsi effettivamente positivi e finire quindi di conseguenza in quarantena effettiva. Un dato che si dimostra in linea con quanto si sta registrando a livello nazionale. Partirà invece più avanti, finita questa, la campagna regionale di test sierologici che riguarderà le tre zone più colpite dell’Emilia-Romagna fra cui anche Medicina, oltre a Piacenza e Rimini.

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