Sembrava un noto snack al cioccolato, invece era droga: operaio imolese ne aveva una scorta per 40mila euro
- 21 novembre 2023

Non si arresta l’attività di contrasto e prevenzione dello spaccio sulla piazza di Imola da parte del commissariato di polizia. Questa volta è stato sottratto al mercato illegale un chilo e mezzo di hashish, che un operaio imolese di 45 anni teneva nascosto nella cantina della sua abitazione dove vive con moglie e figli.
L’indagine
L’uomo, che alle spalle ha un lontano precedente di polizia legato allo stupefacente, era tornato di recente all’attenzione degli investigatori imolesi in seguito ad oltre operazioni. Indicato come uno dei maggiori spacciatori sulla zona per quanto riguarda le droghe leggere, è stato oggetto nelle ultime settimane di molti controlli e appostamenti fino a che nel fine settimana, la polizia lo ha fermato sotto casa sua ed è passata alle perquisizioni. Benché addosso e sull’auto non fosse stato trovato nulla, gli agenti del commissariato erano certi di essere su una buona pista e si erano premuniti per poter procedere anche alla perquisizione domiciliare.
La droga con l’etichetta
Quello che cercavano era nascosto all’interno di una borsa frigo a sua volta infilata all’interno di un letto pieghevole accatastato in cantina. Una volta aperta la borsa la polizia si è trovata fra le mani una bella scorta di hashish: tre pacchetti, da cinque panetti ciascuno, con sopra appiccicata l’etichetta che rimanda a un noto snack di cioccolato. Nello stesso garage è stato trovato anche un bilancino elettronico di precisione con sopra tracce della stessa sostanza, prova che proprio lì avveniva la sporzionatura della sostanza prima di essere venduta. Una scorta che, analizzato il principio attivo della droga posta sotto sequestro, secondo la polizia di Imola avrebbe consentito di ricavare circa 4000 dosi che, vendute a 10 euro al grammo, avrebbero fruttato allo spacciatore un incasso di circa 40mila euro. A carico dell’imolese classe 1978, residente in un quartiere periferico della città, è quindi scattato l’arresto per spaccio, che è stato convalidato e contestualmente il giudice ha fissato la misura cautelare dei domiciliari. L’uomo può uscire solo per recarsi al lavoro. A quanto pare il commercio di droga è un modo per “arrotondare”.