Sanità in Emilia Romagna: con i Cau accessi ridotti del 15,5% di codici bianchi ai pronto soccorso

Imola
  • 09 luglio 2024

BOLOGNA. Effetto Cau In Emilia-Romagna. «Stanno funzionando», sorride in conferenza stampa oggi l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, a fianco dei suoi dirigenti. In cinque mesi in regione, da gennaio a maggio 2024, i 42 “Centri di assistenza urgenza” attivi (saliranno a 50 entro il 2024) hanno ridotto la pressione degli accessi in Pronto soccorso del 15,5% per i codici bianchi e del 9% per i codici verdi. Si tratta di una costante riduzione della pressione sui Pronto soccorso, dato che solo due mesi fa le stesse percentuali, con un numero inferiore di Cau sul territorio, erano quasi la metà. Per tutto il 2024, poi, si prevedono 400.000 accessi ai Cau (al momento sono oltre 200.000), su un totale di 1,8-2 milioni al Pronto soccorso più l’offerta Cau, per lo più disponibile 24 ore su 24. E in questo quadro non ci si ferma: sarà attivo da dicembre il numero di speciale 116117, cui telefonare, con l’obiettivo di una gestione di presa in carico del cittadino da parte del sistema che dovrebbe indirizzare per bassa complessità direttamente ai Cau. «Ci aspettiamo un incremento notevole sul 2025», prevede infatti sugli accessi Donini, il quale risponde anche alle polemiche che si sono levate finora sui Cau in ambito sindacale o politico: «Le critiche costruttive le ascoltiamo, ci aiutano a migliorare. Sui Cau, dove lavorano tanti bravi medici e infermieri, siamo stati pioneri», rilancia l’assessore. Intanto, altre Regioni continuano a copiare i nuovi centri emiliano-romagnoli, schierati proprio per alleviare la pressione sui Pronto soccorso: «Ci saranno tentativi di imitazione in Italia? Diverse delegazioni da varie Regioni sono venute qui a vedere come funzionano. Il Cau per ora resta un’iniziativa unica in Italia», rileva l’assessore regionale.

Calo di codici bianchi e verdi

Se si confrontano i dati gennaio-maggio di quest’anno con quelli dello stesso periodo del 2019 (l’ultimo anno utile considerata l’emergenza Covid), il calo risulta ancora più consistente: gli accessi di codici bianchi e verdi in Pronto soccorso sono passati, infatti, da 142 a 97 per 1.000 abitanti (-32%).

Considerando tutti i codici, gli accessi in Pronto soccorso da gennaio a maggio 2019 erano stati 180 per 1.000 abitanti, contro i 159 dello stesso periodo 2024 (quindi -21%). Secondo i dati elaborati dalla Regione che ha messo a confronto il periodo gennaio-maggio 2024 con lo stesso periodo del 2019, grazie ai Centri assistenza urgenza gli accessi di codici bianchi e verdi in Pronto soccorso sono diminuiti in tutta l’Emilia-Romagna, in particolare: in provincia di Piacenza sono calati del 45% (da 149 accessi per 1.000 abitanti nel periodo gennaio-maggio 2019 a 82 nello stesso periodo del 2024), in quella di Parma del 52% (da 111 a 53), in quella di Bologna del 33% (da 168 a 113). E ancora in provincia di Ferrara del 37% (da 140 a 88), a Imola del 34% (da 119 a 78), in Romagna del 27% (da 139 a 102), in provincia di Reggio Emilia del 29% (da 117 a 83) e in quella Modena del 19% (da 153 a 124). Da novembre 2023 a giugno 2024, sono stati rilevati 230.000 accessi nei 42 Cau regionali. Nei primi sei mesi di quest’anno, anche per effetto dell’aumento dell’offerta di strutture, l’incremento di accessi tra un mese e l’altro è stato mediamente pari al 23%. Stabile all’83%, inoltre, la percentuale di persone che trovano assistenza e cura direttamente all’interno della struttura. I tempi di attesa sono mediamente pari a 45 minuti, con accessi prevalentemente in orario diurno (82%). Nel 68% dei casi sono persone tra i 18 e i 64 anni. Per quanto riguarda il personale medico impiegato nelle strutture, nei Centri di assistenza urgenza lavorano 480 medici, dei quali il 61% ha meno di 35 anni e il 50% è specializzando.

Le tipologie più comuni

Tra le prime 8 cause di accesso ai Cau, nel periodo considerato, la lista recita 22,18% lesione o dolore agli arti e contusioni; 10,96% tosse, congestione, mal di gola o febbre; 5,71% dolore addominale; 4,6% eritema/problemi cutanei; 3,7% lombalgia; 3,05% otalgia; 2,22% richiesta di prescrizione; 1,52% cefalea/emicrania.

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