Tre ricette di Imola nella lista dell'Accademia italiana della cucina

Imola

IMOLA. Città di 'frontiera' divisa tra tradizione bolognese e influenza romagnola, la cucina imolese fa il pieno di riconoscimenti: per la prima volta, infatti, tre specialità' della gastronomia di Imola sono entrate nella prestigiosa lista dell'Accademia italiana della Cucina. A conquistarsi un posto nel pantheon della storia culinaria regionale e nazionale sono stati i garganelli, la Vera Torta e i cappelletti imolesi. L'annuncio è arrivato questa mattina nel Palazzo della Mercanzia di Bologna, sede della Camera di commercio, luogo di deposito delle ricette che definiscono la tradizione gastronomica dell'Emilia-Romagna. Con il contributo di Imola, oggi il numero delle specialità regionali depositate sale a 34. "Imola-Bologna, la cucina ci unisce, siamo davvero molto contenti", dice in conferenza stampa Massimo Zucchini, consigliere della Camera di commercio bolognese. I garganelli, conosciuti anche come maccheroni al pettine sono un piatto tipico della tradizione rurale imolese, realizzato con sfoglia all'uovo fresca, ritorta su un piccolo bastoncino. La Vera Torta invece, anche detta torta degli sposi è un dolce tipico, tramandato a voce dal 1737, ed è considerata la torta per le grandi occasioni. I cappelletti in brodo infine, pasta fresca a forma di 'cappello', sono un 'ibrido' regionale: più grandi del tortellino emiliano, più piccoli del cappelletto romagnolo, custodiscono all'interno un ripieno di cappone. "Orgoglioso del risultato, si tratta di difendere la nostra cultura", ribadisce Antonio Gaddoni, a capo della delegazione imolese dell'Accademia italiana della cucina che "ha condotto ricerche per ricostruire la storia di ricette radicate nel territorio". Il riconoscimento culinario, infatti, è frutto di un lungo percorso di ricerca condotto dagli esperti dell'Accademia e dell'associazione ex allievi dell'istituto agrario Scarabelli di Imola. Il gruppo di lavoro si è dedicato a un'indagine storica con documenti e decine testi, consultando famiglie, negozi, ristoranti e cuochi professionisti del Comune di Imola. Il motivo di una ricerca così profonda lo spiega Napoleone Neri, esperto di cultura gastronomica: "Le radici sono importanti, soprattutto in campo culinario che e' sempre figlio del territorio e dei prodotti locali. E' fondamentale approfondire l'origine delle ricette perché è alla base della nostra cultura". In chiusura dell'evento di Palazzo della Mercanzia arriva anche un omaggio artistico per celebrare il risultato. Si tratta di cartoline con le tre specialità culinarie, realizzati per l'occasione dal pittore imolese Nevio Galeotti. L'artista, infatti, ha rappresentato in sei quadri i piatti nati dalle ricette. Con una tecnica particolare, il neocromatismo, "incentrato sui colori, portatori di emozioni", spiega Galeotti, secondo cui "la terra imolese e' solare e verace,le mie immagini cercano di fissare tradizioni a rischio di scomparsa".

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