“Ponte”e vacanze alternative, caccia al verde a Imola e in Vallata

Imola

di GIULIA BARELLI - IMOLA. La quarantena ha cambiato il rapporto con il verde in città. Dall’inizio della fase 2, infatti, cioè da quando è possibile uscire non solo per lavoro e motivazioni eccezionali, il centro è tornato a riempirsi e così anche i parchi e i giardini accolgono nuovi ospiti, sportivi e non. Perché dopo mesi di reclusione, magari in un piccolo appartamento, con viste cementizie, la voglia di uscire e di pestare un po’ di suolo verde è tanta. Meglio ancora se in compagnia, ristabilendo quegli appuntamenti sociali che scandiscono ogni anno l’arrivo delle stagioni calde. Via quindi agli aperitivi, alle cene nei dehors, ai pranzi sotto agli ombrelloni. Com’era prevedibile non sono mancate le polemiche, dai toni talvolta contraddittori tra un invito al sostegno ai ristoratori e un monito alla pacatezza e all’ordine.
La movida occupa il “verde”
Tuttavia, ciò non ha disorientato gli imolesi, che sono tornati a uscire. In modo diverso. È cambiato il modo di viverle le aree verdi. Il parco della Rocca sembra a tratti uno scorcio del prato del parco Tozzoni, cosparso di plaid e coperte. E non sono solo quelle dell’omonimo bar, che ha ideato questa proposta da tempo, offrendo ai clienti la possibilità di prendere una coperta, ora igienizzata ad ogni utilizzo, e stendersi sull’erba a consumare un cocktail. Molti si portano la coperta da casa, e improvvisano un picnic con sushi e pizza da asporto. Tra i giardini e i parchi imolesi questo è quello divenuto un nuovo luogo di incontro sociale, ri-abitato adattandosi alle nuove circostanze, puntinato di nuclei familiari e amicali.


Vacanze alternative in Vallata
A volte però la voglia di verde è tale da non poter essere soddisfatta nemmeno in città. Il richiamo delle zone naturali che circondano il nostro territorio è forte e ha fatto registrare un grande interesse in particolare nell’area del Comune di Castel del Rio, complice forse il fatto che sia stato l’unico comune del circondario, insieme a Fontanelice, senza nemmeno un caso registrato di Covid.
Gli albergatori e i gestori di agriturismi e B&B hanno ricevuto moltissime telefonate a titolo informativo, tutte da italiani ovviamente. E per fortuna, commentano, perché il turismo straniero costituiva una buona parte delle entrate. La richiesta, dicono un po’ tutti gli operatori, è quasi sempre la stessa: una casa indipendente persa nel verde. Questo è quanto chiede chi vive in città. E non solo per le vacanze. All’agriturismo Le Fontanelle raccontano di avere prenotazioni da parte di famiglie bolognesi che hanno in programma di trascorrere almeno un mese sull’Appennino, lontano dalla città metropolitana continuando a lavorare in smart-working. «In questo modo nonni e bambini sono lontani da possibili assembramenti, e anche chi deve continuare a lavorare può farlo godendo dell’aria aperta – spiegano ancora a Le Fontanelle –. Addirittura, c’è chi pur di uscire dalla città ha prenotato mettendo in conto di pendolare quotidianamente da Bologna». Simili richieste sono arrivate anche al B&B Latordicella, che può offrire 6 appartamenti in un casolare piuttosto isolato. «Se gli scorsi anni la posizione pareva un ostacolo per alcuni clienti, oggi è uno dei motivi per cui è più apprezzato – spiega il gestore –. Anzi, sarebbe più gradito se non vi fossero anche gli altri inquilini».
Anche la gestione del Gallo e del Galletto conferma: «Sebbene non si siano ancora concretizzate in prenotazioni sicure, sono moltissime le telefonate arrivate in questo periodo per richiedere preventivi e per appurare la possibilità di avere una casa indipendente per un lungo periodo. Molto apprezzata la presenza della piscina. Il mare, infatti, per questa estate spaventa molti». Meglio il verde e la sola natura nel raggio di chilometri.
Castel del Rio Covid free
Il sindaco di Castel del Rio Alberto Baldazzi si dice tutt’altro che spaventato dal potenziale arrivo di tanti turisti, in un numero maggiore rispetto a quello degli scorsi anni. «Abbiamo riscontrato un vistoso aumento delle richieste presso gli alberghi e le agenzie immobiliari. Sicuramente tutto il turismo appenninico ha tratto giovamento in questo periodo». Alla domanda se sia preoccupato dal punto di vista sanitario risponde sicuro: «Per niente, semmai l’opposto. Già da una decina di giorni, ad esempio, abbiamo attivato un protocollo col Comune di Firenzuola perché i residenti dei nostri comuni potessero passare il confine regionale. Siamo fiduciosi, la situazione è sotto controllo, grazie anche ai tamponi già fatti e ripetuti, 15, a campione sulla popolazione comunale. Ci attrezzeremo sicuramente perché prevediamo il pieno con le seconde case».

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