Imola, Area Blu: l’addio del presidente frutto della lite con Geimsdue

Qualsiasi possibilità di approfondire, però, si è infranta contro il no della stessa Amministrazione che lo aveva designato come presidente: «Ho chiesto l’autorizzazione al Consiglio per chiedere un parere legale con riferimento a eventuali responsabilità in capo all’ex presidente e al direttore generale. Il Cda ha respinto la mia richiesta».
77.300 euro in ballo
La vicenda comincia con una scoperta che ha dell’incredibile: «In data 27 agosto 2018 Geimsdue ha citato in giudizio Area Blu e il Comune di Imola – ricorda Ambrosini –. Ho verificato successivamente al mio insediamento (il 23 ottobre, ndr) che dell’argomento non è stato informato né il Cda, né il Collegio sindacale». Dopo aver affidato l’incarico per la difesa della società nella seduta del 27 febbraio 2019, l’oramai ex presidente aggiorna i presenti sulla situazione e, in particolare, sul «riconoscimento, avvenuto con lettera dell’8 marzo 2018 a firma del presidente (dell’epoca, ndr) Vanni Bertozzi, e successivo pagamento da parte di Area Blu di presunti danni in favore del concessionario Geimsdue», aggiunge, «quantificati in 77.245 euro +Iva e richiesti dal concessionario con lettera del 27 marzo 2017, che non risulta essere stata protocollata e ricevuta da BeniComuni/Area Blu e, quindi, inesistente tra la documentazione della società».
Nessuna replica
Una relazione del responsabile opere pubbliche dimostrava che i cantieri per i lavori alla piscina comunale avevano creato problemi alla normale attività, senza però riportare alcuna cifra. Da qui l’idea di inviare due raccomandate a Loris Lorenzi, Responsabile unico del procedimento al tempo della convenzione e all’allora presidente, Vanni Bertozzi, «in cui si chiedono chiarimenti da cui si possa desumere la fondatezza della pretesa di Geimsdue poi pagata da Area Blu», continua. Ma al 7 marzo «non hanno ancora ricevuto risposta».