Vaccini: in venti fra nido e materna non in regola a Imola, ma niente stop

Imola

IMOLA. Nessuna interruzione dell’anno scolastico per i bambini che frequentano i nidi d’infanzia e le scuole dell’infanzia comunali, ma non sono tuttora in regola con gli obblighi vaccinali. Via Mazzini ha preferito interpretare la normativa, che prevedeva lo stop da ieri, nella maniera più favorevole per le famiglie. Il numero dei casi individuati e la loro portata, infatti, non giustificano in alcun modo il ricorso al “pugno duro”.

Venti casi

«Si tratta di sette bimbi che frequentano i nidi d’infanzia e di tredici bambini delle scuole dell’infanzia», spiega Daniele Chitti, responsabile del servizio “Infanzia” del Comune di Imola. «Bimbi che a settembre erano risultati non completamente vaccinati. Non sono, dunque, bambini che non hanno alcuna copertura vaccinale». La deadline fissata dalla legge è diventata l’occasione per «l’avvio di una procedura per verificare che le famiglie abbiamo effettivamente ottemperato al percorso di regolarizzazione predisposto», aggiunge Chitti. «Abbiamo inviato loro una raccomandata per chiedere di consegnare il certificato vaccinale aggiornato dei figli. L’Azienda Usl ci aiuterà nell’individuazione degli eventuali casi di mancata regolarizzazione. Se ce ne saranno, interverremo». Complessivamente, «la situazione si è rivelata più tranquilla di quello che avevamo immaginato», conclude il responsabile del servizio “Infanzia” del Comune di Imola. «Non c’è stato alcun tentativo di forzatura. Neanche da parte dei genitori no vax. Nessun problema di sorta. E nessuna lamentela».

La situazione complessiva

Complessivamente, nel territorio dell’Azienda Usl cittadina, «i bambini e i ragazzi fra gli zero e i sedici anni che non sono in regola con gli obblighi vaccinali sono 676, pari al 5% della popolazione interessata», fa i conti Roberto Rangoni, responsabile della prevenzione delle malattie infettive del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Imola. «292 sono quelli fra gli zero e i sei anni, 384 gli altri». Numeri che comprendono «casistiche molto differenti fra loro», sottolinea Rangoni. «Bambini completamente inadempienti, ma anche vaccinati per tutte le malattie infettive al di fuori di una (per esempio il morbillo), o che sono ancora presenti all’interno della nostra anagrafe sanitaria ma nel frattempo hanno cambiato residenza. Inoltre, non tutti i bambini dai zero ai sei anni che non sono in regola frequentano i nidi d’infanzia o le scuole dell’infanzia».

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