Reddito di cittadinanza, è polemica per un post del segretario leghista di Imola contro l’arcivescovo

Imola

IMOLA. Il segretario imolese della Lega Nord Marco Casalini si scaglia contro l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, “colpevole” di aver criticato il reddito di cittadinanza. «Vuole far politica? Si candidi», attacca Casalini. «E la Caritas chiuda».

Attacco su Facebook

Nel mirino del segretario cittadino del Carroccio finisce l’intervento dell’arcivescovo Zuppi in apertura del convegno nazionale Credito allo sviluppo organizzato dall’Unione cristiana imprenditori dirigenti nel capoluogo: «Quello che serve è lavoro, risposte stabili, dignità, professionalità, regole chiare, bene comune», è convinto il monsignore, il cui pensiero viene ripreso e rilanciato da quotidiani e siti internet. «Non elemosine e opportunismi di breve durata».

La critica è breve ma diretta: «Ciò, questo prete qui ha deciso di far politica?», si domanda Casalini, in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook. «Che si candidi o che la smetta di rompere i maroni». E «se non servono elemosine alle persone allora chiudete anche la Caritas».

Fra i commenti, anche un botta e risposta con l’ex vicepresidente del Consiglio comunale Alessandro Mirri, che il segretario imolese della Lega liquida con «Per me se parla di ave maria o padre nostri è più che sufficiente».

Le critiche

«Parole irricevibili e arroganti», commenta Francesca Marchetti, consigliera regionale del Partito democratico. «La Lega ci sta abituando a toni inammissibili e credo che nessuno li meriti, tantomeno le istituzioni come quelle religiose».

In merito al contenuto dell’intervento nel corso del convegno, «credo che le parole dell’arcivescovo Zuppi vogliano sottolineare come la dottrina sociale della Chiesa cattolica osservi una dignità dell’uomo che passa attraverso la sua realizzazione come persona e non attraverso i sussidi», aggiunge la Marchetti. «Lo ha fatto utilizzando toni pacati e non polemici. La Lega invece ci dimostra ancora una volta che la violenza verbale rappresenta l’arma con la quale riesce a colpire meglio».

Da qui un «appello anche al mondo laico e cattolico, e soprattutto al volontariato che da anni lavora al fianco dei più deboli, per costruire un fronte comune contro chi propone solo strumenti di elemosine inefficaci», continua la consigliera regionale del Pd. «Abbiamo bisogno di costruire una riflessione comune e condivisa con le realtà che gravitano attorno al mondo del volontariato e delle fragilità, non di insulti o censure. Credo che le associazioni debbano fare sentire la propria voce davanti a questa arroganza. Dalla Regione Emilia-Romagna siamo pronti a farlo».

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