Imola, Alessandro Ambrosini nominato nuovo presidente di Area Blu

Il curriculum
L’esperienza lavorativa di Ambrosini comincia come socio fondatore e impiegato contabile della Co.Ser. Cooperativa servizi contabilità, fra il settembre del 1985 e il luglio del 1988.
Seguono un incarico di funzionario della società capogruppo della catena distributiva non food a marchio “Mercatone uno” dal maggio 1992 all’aprile 1999, e una esperienza prima come assistente di direzione e successivamente come direttore della Clai fra il maggio del 1999 e il gennaio del 2005.
Dopo una parentesi da libero professionista per attività di consulenza organizzativa per il Gruppo auto Sica, la Co.Ser., Olimpia Gest Sport e Allestimenti e pubblicità, seguono un incarico di Responsabile ricerca e sviluppo, controllo interno e gestione del sistema qualità della Simei dal settembre 2005 al giugno 2006, e una esperienza come Responsabile di divisione di Imola legno fra il settembre dello scorso anno e il giugno scorso.
La musica
A legare Ambrosini all’attuale Amministrazione, in particolare all’assessore al Bilancio Claudio Frati, è la musica: Ambrosini, chitarrista e Frati, bassista, sono stati i fondatori del gruppo “Troppo avanti”, dieci anni fa.
«Dalla fondazione il gruppo si è subito chiuso in sala prove per produrre canzoni proprie di genere rock blues con testi in italiano, tendenzialmente ironici e irriverenti e a volte al limite della denuncia penale», recita la pagina dedicata alla band sul sito internet “Magazzini sonori”. «Il 12 giugno 2010 suonano alla festa per la promozione in serie B dell’ Imola Rugby», in cui Ambrosini ha praticato sport a livello agonistico fino ai 26 anni e ha allenato una squadra di mini rugby per alcuni anni.
«A febbraio 2011 registrano un mini lp con sette brani che sarà in vendita nei maggiori siti a partire da inizio aprile 2011», aggiunge la pagina. Poi la curiosità: «Uno di questi pezzi, Acqua, è stato inserito dal Comitato nazionale promotore dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua nel player presente nel proprio sito www.acquabenecomune.org e il ricavato della sua vendita ha partecipato al finanziamento della campagna referendaria».