Il centro di Imola si svuota: chiudono negozi e attività commerciali

«A malincuore», assicura il cartello comparso nella vetrina, sopra a quello dell’agenzia immobiliare del capoluogo che ha messo in affitto i locali.
A poco meno di tre anni di distanza (era l’11 ottobre del 2015) dalla scomparsa di Luigi Darchini, assunto nel forno di via Appia nel 1956 come fattorino e subentrato nella gestione nel 1963 assieme alla moglie Nediana, si chiude un capitolo della storia di Imola.
Il centro abbandonato
Assieme al forno, però, ha abbandonato il centro storico anche la libreria “Giunti al punto” di piazza Caduti per la libertà. Locali già svuotati, vetrine oscurate da fogli bianchi attaccati con lo scotch.
Proprio sotto l’Orologio, di fronte all’ex bar “Bacchilega” per la cui riapertura bisognerà aspettare ancora, se n’era già andata fra la fine di maggio e l’inizio di giugno “Olga Boutique”, aperta dalla signora Olga Mita nel 1946. Anche in questa vetrina campeggia il cartello “Affittasi”.
L’elenco, purtroppo, non finisce qua: entro la fine dell’anno, infatti, lascerà i locali di palazzo “Sersanti” che si affacciano sulla via Emilia la pelletteria “Lora”, aperta nel 1950.
A poca distanza dall’oramai ex panificio “Darchini” sono vuote da anni altre due vetrine. E nella centralissima piazza Matteotti nessuno ha ancora preso il posto del (fu) negozio di vestiti e di bigiotteria a fianco del bar “Bologna”, se non la candidata a sindaco della coalizione di centrosinistra Carmela Cappello per farne la sede del proprio comitato elettorale nel corso della campagna elettorale per le elezioni amministrative. Solamente per citare due esempi ulteriori.
Via XX Settembre
A pochi metri di distanza, non se la passa troppo bene anche via XX Settembre, dopo la chiusura dell’albergo “Moderno” nel giugno di cinque anni fa.
Alcuni locali del centro cittadino, in particolare, sono di proprietà dello Stato e «verso metà ottobre, insieme all’assessore Massimiliano Minorchio, incontrerò i tecnici del Demanio e il referente dell’Agenzia delle Entrate per valutare concretamente le metodologie atte al miglioramento dei locali sfitti da oltre vent’anni», anticipa Patrik Cavina, vicesindaco.
La richiesta era arrivata alla giunta attraverso una mozione presentata dai consiglieri del Movimento 5 stelle Stefano Buscaroli ed Ermete Guerrini.