Borgo Tossignano, vince il bando per la Casa del fiume ma il vecchio gestore non se ne va

Imola

BORGO TOSSIGNANO. La “Casa del fiume” di Borgo Tossignano finisce al centro di un esposto alla Procura della Repubblica. «Il contratto di subaffitto del gestore precedente è scaduto il 31 dicembre del 2016», accusa Luca Bacchilega, legale rappresentante della “B. S. Immobiliare”, che si è aggiudicato in via definitiva la gestione della “Casa del fiume” per i prossimi cinque anni il 7 giugno scorso. «Continua a occupare la struttura e a esercitare l’attività in maniera abusiva».

«Abbiamo raggiunto un accordo con il vecchio gestore e il suo avvocato», risponde Massimiliano Costa, direttore dell’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità-Romagna, che si occupa della “Casa del fiume” per conto del Con.Ami dal luglio del 2017 (prima era assegnata al Comune, ndr). «L’attività terminerà il 30 settembre e i locali verranno liberati entro il 15 ottobre».

La vicenda

«Sono passati oltre due mesi da quando ho vinto il bando e ancora non posso lavorare», racconta Bacchilega. «Il gestore precedente continua a guadagnare. Io, invece, perdo la stagione a cui ho diritto».

Neanche sollecitare le istituzioni ha contribuito a trovare una soluzione: «Ho incontrato la sindaca e il direttore del Parco della Vena del gesso romagnola, ma non è servito a nulla», aggiunge il nuovo gestore della “Casa del fiume”. «Bastava un provvedimento di sfratto esecutivo. Nessun ente pubblico, però, vuole assumersi la propria responsabilità».

Ancora, «ho segnalato la cosa allo Sportello unico delle attività produttive del Circondario l’8 luglio, ma ancora non ho avuto risposta», continua Bacchilega. «Non mi è rimasto che rivolgermi ai Carabinieri per verificare se il Suap abbia fatto o no il proprio dovere».

La replica

«Quando siamo subentrati abbiamo immediatamente preparato un bando per assegnare la nuova gestione, cercando nel frattempo di sottoscrivere un accordo con la persona che era all’interno della struttura», spiega Costa. «Cosa che non siamo riusciti a portare a termine».

Contemporaneamente, «il Comune ci ha sempre chiesto di non provocare una interruzione del servizio. Sarebbe stato controproducente anche per chi fosse successivamente subentrato», prosegue il direttore. «In questa ottica abbiamo tollerato la presenza del vecchio gestore».

Adesso sembra che il 16 ottobre si arriverà a una soluzione. E Bacchilega non subirà alcun danno, perché «non abbiamo firmato il contratto, che ha una durata di cinque anni dal momento in cui lo firma», conclude Costa. «Allora sì che avrebbe giustamente dovuto fare un esposto».

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