Cooperative: in crescita fatturato, export e investimenti

Imola

IMOLA. Occupazione fissa stabile, export, fatturati e investimenti in crescita. Questi le principali indicazioni che arrivano dall’Andamento congiunturale 2017 presentato dall’Alleanza delle cooperative imolesi, numeri che il presidente Domenico Olivieri, unitamente ai funzionari Rita Linzarini e Matteo Manzoni, delineano una situazione tutto sommato positiva. L’analisi si riferisce a un campione composto da 55 associate sulle 111 aderenti del 2016 e prende a riferimento indicatori estrapolati dai preconsuntivi 2017 trasmessi dalle cooperative. Il campione rappresenta oltre il 96% del fatturato, l’88% dell’occupazione, oltre il 99% dell’export e il 97% degli investimenti, il che fa dire al presidente Olivieri di avere in mano «un’indicazione che riteniamo molto attendibile».

Occupazione in crescita

Si mantiene stabile il numero degli occupati a tempo indeterminato, (6.140, solo quattro in meno rispetto al 2016), mentre a crescere sono le altre tipologie contrattuali (come tempi determinati, interinali, avventizi e co.co.pro) passati da 1.280 a 1.432 unità, il che significa una crescita complessiva del 2,02%, «un dato a nostro modo di vedere interessante» sottolinea Oliviero, frutto anche delle misure introdotte dalla cosiddetta Industria 4.0. Per quel che riguarda il numero delle cooperative aderenti all’Alleanza formata da Legacoop, Confcooperative e Agci (quest’ultima centrale cooperativa non ha imprese socie nell’Imolese), scende leggermente (da 111 a 107), mentre è aumenta dello 0,38% il numero dei rapporti associativi. Qui s è arrivati a quota 78.190, anche se va detto che il dato è influenzato in valore assoluto dal settore consumo e dettaglianti.

Fatturato, export e investimenti

Tre voci queste che progressivamente danno numeri in crescita che Olivieri, specie per l’export, giudica «considerevoli». Le previsioni per il 2017 dicono che il fatturato si attesta a 2.344 miliardi di euro (+4,59%), e se si guarda al 2013 la differenza in positivo è di 300 milioni. Anche l’export porta davanti a sé il segno più (+5,71%), arrivando a 1,2 miliardi di euro, di cui buona parte la si deve al settore manifatturiero. Il balzo più grande è per gli investimenti, cresciuti del 18,07%, valore passato dai 58 milioni del 2016 ai 68 della previsione 2017. Anche qui i vertici dell’Alleanza ricordano prima di tutto le pianificazioni pluriennali che possono variare a seconda di anno in anno, ma anche dei benefici della riforma Industria 4.0.

Agroalimentare ok

Un’attenzione particolare la merita l’agroalimentare. Come ricorda Rita Linzarini, la presenza di una grossa cooperativa, la Clai, fa da traino alle altre. «È un settore dinamico, ricco d’interesse e molto vario che va dal biologico alla tutela del marchio, alle energie rinnovabili, capace di aumentare l’export del 5,37% (13,5 milioni)».

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