"Spese pazze", Anna Pariani assolta in appello

Imola

IMOLA. “Spese pazze” in Regione, Anna Pariani è stata assolta in Appello. È la stessa la ex consigliera regionale imolese a dare l’annuncio, dopo essere stata informata dell’esito positivo, ieri, dal proprio avvocato. L’udienza alla prima sezione giurisdizionale della Corte d’appello presso la Corte dei Conti a Roma si è tenuta il 16 gennaio scorso. La sentenza annullando quelle di primo grado e prevede anche il rimborso delle spese legali sostenute per entrambi i gradi di giudizio. I fatti contestati risalivano al 2012.

La motivazione riconosce la correttezza delle spese in quanto rientranti nelle categorie definite dall’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa della Regione. Afferma inoltre l’insussistenza di qualsiasi condotta lesiva nell’uso dei fondi pubblici. Infine, fissa l’importante principio secondo cui le contestazioni sulle spese dei Gruppi consiliari debbono essere ricostruite in modo puntuale, non con contestazioni generiche, come invece è stato fatto.

«Sono sempre stata serena, ma ora sono anche più leggera – commenta la sentenza la Pariani –. Sono stati 6 anni in cui tutti noi siamo stati lasciati soli ad affrontare accuse contro il nostro modo di lavorare e fare politica, anche dagli “amici” per cui e con cui avevamo condiviso incontri e iniziative, tranne rare eccezioni. Io e i miei colleghi consiglieri regionali, tra il 2010 e 2014, abbiamo combattuto contro un vento dell’antipolitica che ha travolto il sistema regionale e ci ha travolti come persone. Su questo nessuna riflessione è stata prodotta da chi ci ha “rimpiazzato”, ma senza affrontare questo nodo in modo critico non si ricostruisce la fiducia dei cittadini».

«Ho sempre creduto nella giustizia e ne esco rafforzata in questa convinzione, assieme al fatto che il tempo è galantuomo – conclude la Pariani –. Penso alla mia famiglia, che insieme a me ne esce a testa alta, e alle amicizie vere che hanno raccolto le mie lacrime e la mia rabbia. A loro dedico la mia serenità di oggi e le lacrime di gioia».

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