Imola, un successo il concerto di beneficenza con Stefano Fresi e l’Innocenzo da Imola Ensemble

Imola
  • 29 maggio 2024

Domenica 26 maggio 2024 si è tenuto al Teatro Stignani di Imola il concerto di beneficenza “I bambini suonano per i bambini” dal titolo I sing ammore ed altre storie con i giovanissimi interpreti dell’Innocenzo da Imola Ensemble e la voce del noto attore Stefano Fresi in un brillante programma di brani celeberrimi e grandi successi degli anni ’50 e 60’ fino ad alcune delle più note canzoni tratte da film animati. Il concerto è stato preceduto da un toccante messaggio di pace e solidarietà lanciato da 11 bambini delle scuole primarie, “G. Carducci”, “Q. Casadio” e “G. Marconi” nei confronti dei loro coetanei che vivono nei territori martoriati dalle guerre in Ucraina e a Gaza.

L’evento ha incassato 2.724,28 euro (al netto dell’IVA) e l’intero importo verrà devoluto all’assistenza dei bambini in Ucraina e a Gaza tramite Unicef.

A questo proposito, Massimo Mercelli, direttore artistico di Emilia Romagna Festival che ha organizzato il concerto in collaborazione con il Comune di Imola, il Teatro Ebe Stignani, la Scuola Secondaria di I grado a indirizzo musicale “Innocenzo da Imola” (IC2) e la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, ha dichiarato: “Ogni anno uno dei momenti più belli ed appassionanti di questo lavoro di musicista a 360° è il concerto che costruiamo insieme agli insegnanti e ai ragazzi dell’IC2, in un percorso educativo e di crescita. Anche quest’anno il “miracolo” è avvenuto con questo meraviglioso concerto di beneficenza con la presenza di un grande artista come Stefano Fresi, che ha abbracciato con entusiasmo e empatia il nostro progetto, a riprova quanto sia importante darsi degli obiettivi. Ringrazio il Comune di Imola per il sostegno e la sensibilità che da sempre su questo progetto ci ha dimostrato.”

“La serata con gli studenti dell’Innocenzo da Imola Ensemble è stata veramente incredibile - ha raccontato Stefano Fresi a fine concerto - osservare l’entusiasmo di questi ragazzi che hanno tutti l’età di mio figlio - mi sono sentito, infatti, un po’ il papà di tutti - e che hanno imparato alla perfezione queste canzoni per loro antiche, perché erano tutti pezzi degli anni’50, è stato bellissimo! Vederli così attenti, così precisi, così desiderosi di fare bene, personalmente mi ha dato una grande energia. Poi pensare che tutto questo amore, tutto questo bene, tutto questo lavoro era per una causa così importante ne decuplica il significato all’ennesima potenza, quindi mi sento onorato di aver fatto parte di questa straordinaria operazione.”

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