C’è un filo che lega la storia di un’azienda a quella di una famiglia e a quella di un intero territorio. Quel filo porta dritto a Toscanella di Dozza, dove il prossimo fine settimana, l’11 e il 12, alle 10 si inaugurerà una nuova area all’interno della galleria di Mercatone Germanvox: uno spazio espositivo permanente dedicato all’avventura imprenditoriale della famiglia Cenni. Un’iniziativa voluta da Federico Beccari, figlio della direttrice Susanna Cenni, che ha deciso di riportare alla luce un percorso che appartiene non solo alla sua famiglia, ma anche a intere generazioni di romagnoli che negli anni hanno vissuto la crescita e la trasformazione di questa azienda.
Imola, un museo sulla storia del Mercatone Germanvox a Toscanella di Dozza


La storia
La storia inizia negli anni Sessanta, prima della nascita di Mercatone Germanvox, quando il presidente e fondatore Romano Cenni inaugura la Germanvox Spa con licenza Wega che costruiva televisori e apparecchi elettronici. Un aneddoto legato a questo periodo e alla sua passione per il ciclismo: in occasione del Mondiale a Imola nel 1968, ha la brillante idea di far installare 150 dei suoi televisori lungo il circuito, trasmettendo la gara in diretta. Il suo amore per la bicicletta proseguirà poi per tutta la sua vita: sponsorizzazioni alle corse di ciclismo dilettantistico, l’amicizia con Luciano Pezzi, con il quale diede vita alla squadra Mercatone Uno; il record dell’ora ottenuto da Ole Ritter con il team della Germanvox Wega nel 1968; il supporto a Marco Pantani che riuscì nella storica doppietta vincendo il Giro d’Italia e il Tour de France nel 1998 proprio con la Mercatone Uno.
Alla fine degli anni Settanta Cenni decise di espandere il suo progetto imprenditoriale entrando nelle case degli italiani con mobili di qualità a prezzi contenuti. Apre 7.500 mq di spazio a Toscanella di Dozza per offrire a tutte le persone la possibilità di arredare la propria casa. Accanto a lui la moglie Giuseppina, figura fondamentale e sempre presente, “colonna portante” non solo della famiglia ma anche dell’azienda. Nel tempo qualità, trasparenza e innovazione sono stati i valori che hanno permesso all’azienda di rimanere fedele alle proprie radici guardando al futuro.
Romano Cenni e la sua famiglia hanno poi sostenuto il territorio con tante iniziative filantropiche: donazione di attrezzature sanitarie, il sostegno alla squadra di calcio e alla banda di Dozza, oltre che ad altre realtà spostive; cento cucine donate dopo l’alluvione.
«Non stupisce quindi che, durante l’allestimento del nuovo museo, siano arrivate donazioni spontanee da parte dei cittadini - raccontano gli eredi -. Il vecchio giradischi Germanvox Wega Transistor degli anni sessanta, l’ammiraglia originale della squadra Mercatone Germanvox che si potrà ammirare all’ingresso del museo. Il nuovo spazio sarà dunque più di un museo: sarà un luogo di ricordi, di testimonianze e di piccoli gesti che compongono il mosaico di una storia collettiva».