Imola, dal Gambero Rosso tre bicchieri al Codronchio della Fattoria Monticino Rosso

Imola

Il vino made in Imola sta progressivamente crescendo d’interesse da parte degli addetti del settore e dei degustatori nazionali. Alcune eccellenze da anni rientrano infatti tra quelle menzionate come ai massimi livelli per forza identitaria, qualità organolettica e continuità storica. Non sono ancora tantissime, però la strada sembra essere quella giusta. Il primo grande riconoscimento arriva dal Gambero Rosso. Per la guida dei Vini d’Italia 2023 a Imola arriva uno dei pochi Tre bicchieri, massimo punteggio dato dai degustatori della Guida rossa nazionale. Arriva con un riconoscimento per il Romagna Albana Docg. Sono infatti due i tre bicchieri in bianco per la terra del passatore e oltre a quello andato all’interpretazione fatta dalla fattoria Zerbina di Faenza, l’altro è il “Codronchio 2020” realizzato da un alfiere della vigna imolese: Fattoria Monticino Rosso. Altra importante guida, ma con un taglio e un approccio più legato alla filosofia di Carlo Petrini, quindi quella del «Giusto, buono, pulito», è quella di Slow Wine. Qui Imola spicca con alcune rappresentazioni e rappresentanze enoiche che di questo approccio ne sono testimonianza autentica e reiterata. Ai migliori vini viene riservata la categoria Top Wine. A Imola si parla soprattutto la lingua del “Codronchio” della fattoria Monticino Rosso. Sempre tra i Top ci sono poi i Vini Slow che puntano su qualità, territorio, storia e ambiente e per Imola è segnalato il “GGG” di Giovannini e il “Vitalba 2021” di Tre Monti. Poi ci sono i Vini Quotidiani, in cui la qualità sta sotto i 12 euro a bottiglia, ma imolesi non appaiono. Altri premi riconosciuti dalla guida sono la Chiocciola, quelli che sposano appieno la filosofia di Slow Food ma di Imola non ce ne sono. C’è la Bottiglia, che certifica qualità per tutte le referenze presentate, nell’imolese se l’aggiudica la cantina Tre Monti e, infine, la Moneta, in cui si premia il rapporto tra la qualità e il prezzo. Qui a Imola testimoni di questo sono la Fattoria Monticino Rosso e Giovannini. Cantine imolesi presenti anche nella guida curata da Daniele Cernilli, con i “soliti” nomi composti dalla triade di Fattoria Monticino Rosso (Codronchio 2020), Tre Monti (Vitalba 2020) e Umberto Cesari (Solo 2019). Infine ben 14 riconoscimenti come eccellenze vitivinicole del territorio imolese sono stati dati dalla guida “Emilia Romagna da bere e da mangiare” dell’Ais regionale. Questi sono tre per la cantina Branchini, uno rispettivamente per Mingazzini e Cesari, altri tre se li aggiudica la Fattoria Monticino Rosso, due Giovannini e ben quattro Tre Monti. R.I.

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