Una nuova ondata di tentativi di truffe agli anziani, con la solita modalità scongiurata alcune settimane fa dalle forze dell’ordine imolesi. La mente dei raggiri opera sempre a distanza, in Campania, mentre sul posto vengono mandati gli esattori, a volte anche incensurati come in questo caso.
Imola, tentano di truffare anziani in serie: tre arresti
Nuovi arresti
La polizia di Imola ha arrestato sabato pomeriggio tre persone, due donne di Napoli e un uomo originario di Manfredonia ma residente a Ravenna, per tentata truffa pluriaggravata in concorso con altre persone che però al momento restano ignote. La polizia grazie alle notizie che corrono attraverso i servizi informatici e la telesorveglianza, avevano saputo che dalla Campania una Opel Mokka di proprietà di un autonoleggio, la cui targa era già stata segnalata per essere stata usata in casi di truffe ad anziani, si era messa in viaggio alla volta dell’Emilia-Romagna poi diretta in particolare verso Imola. E’ stato quindi immediatamente organizzato un servizio di controllo con più pattuglie, alcune delle quali in borghese, che la intercettavano poco prima di mezzogiorno in un parcheggio sulla Selice con a bordo tre persone. L’auto da lì si è portata in via Villa Clelia per poi ripartire poco dopo. A quel punto gli agenti, che fin lì avevano osservato, hanno deciso di intervenire per interrompere la catena di truffe che, ormai lo avevano capito, era stata innescata. I tre sono stati subito perquisiti e sarebbe stato l’uomo ad ammettere per quale motivo si trovassero a Imola. In pratica i tre erano solo gli “esattori”, mentre la truffa vera e propria era stata già ordita telefonicamente dalla casa madre, ovvero direttamente dalla Campania da soggetti non ancora identificati che si fingevano membri delle forze dell’ordine o avvocati. I tre avevano con sé dei cellulari con i numeri e gli indirizzi delle persone prese di mira che avrebbero dovuto consegnare loro i soldi e i gioielli concordati telefonicamente. In via Villa Clelia un uomo classe 1943 aveva ricevuto la telefonata da due finti finanzieri della Compagnia di Forlì che gli avevano detto che la targa della sua auto era stata presa in occasione di alcune rapine in gioielleria i soldi sarebbero serviti a scagionarlo. Stessa messa in scena ai danni di un uomo del 1949 preso di mira in via zona Imola, ma questo si era scrollato di dosso i truffatori dicendo di nona vere soldi.
Non è poi andato a segno per un soffio grazie all’intervento della polizia il terzo tentativo ai danni di una anziana coppia di Sesto Imolese. Qui il truffatore al telefono si è finto un carabinieri che ha raccontato ai coniugi che la figlia era coinvolta in un drammatico incidente in cui era rimasta in fin di vita una bambina, i soldi servivano a tutelare legalmente la loro figlia responsabile dell’incidente. Avevano chiesto 13mila euro e il marito li sarebbe andati a consegnare ma la polizia ha fermato la catena di raggiri in tempo. L’uomo è ora agli arresti domiciliari a Ravenna, le due hanno il divieto di dimora e accesso alla Città metropolitana.