Imola, soldi a fondo perduto per esercenti e commercianti del centro storico

Nuovo bando comunale di 75mila euro a fondo perduto per esercizi e negozi del centro, di viale Andrea Costa e viale Dante. La misura del Comune arriva in un momento in cui il centro storico sta riprendendo un po’ di vita. Come testimonia piazza Matteotti, rianimata per ora dalla gelateria Ferri e dalla nuova pasticceria Contro Corrente, e che entro fine anno dovrebbe veder ripartire anche l’ex Bacchilega grazie all’alta pasticceria di Sebastiano Caridi, mentre sotto i portici di palazzo Sersanti è annunciato una nuova proposta dello chef stellato Max Mascia. Insomma carne al fuoco ce n’è, ed è noto che quando qualcosa comincia a smuoversi è il momento per intervenire e puntare più in alto.
L’intervento, condiviso con le associazioni di categoria Confcommercio Ascom Imola, Confartigianato Imprese per l’Italia, Confesercenti del territorio imolese e Cna Città metropolitana prevede che il Comune eroghi il finanziamento, messo a disposizione dalla Città Metropolitana, alle imprese associate o che intendono associarsi all’Associazione Temporanea di imprese “Operatori del centro storico”.
Le iniziative ammissibili riguardano interventi volti a riqualificare le attività mediante: riqualificazione coordinata degli elementi di comunicazione esterna: sostituzione di serramenti ciechi con serramenti trasparenti, rinnovo delle vetrine, dei tendaggi, delle insegne e degli arredi esterni, comprese le spese della loro installazione e relativi impianti, conformemente alle norme urbanistiche, edilizie e sanitarie vigenti; interventi di ristrutturazione delle entrate agli esercizi commerciali che favoriscano l’accesso e la mobilità interna ai negozi per i disabili; spese riguardanti arredi, impianti, macchinari, attrezzature e relative installazioni; interventi di consulenza e formazione appositamente progettati per un lavoro di gruppo e/o individuale con gli operatori, finalizzato ad aggiornare le competenze e le tecniche di vendita; iniziative di sostegno agli operatori e animazione degli spazi pubblici, campagne di pubblicizzazione e promozione del centro storico. Chi può beneficiarne sono le piccole e medie imprese esercenti il commercio al dettaglio e quelle esercenti la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande e del settore dei servizi con attività commerciale annessa (fa fede la visura camerale). I soggetti beneficiari debbono essere operanti nell’area del centro includendo l’asse stazione-autodromo. Le imprese che intendono presentare domanda per accedere ai contributi dovranno preventivamente presentare domanda di adesione all’Ati denominata “Operatori del centro storico” .
Il contributo è a fondo perduto per un importo massimo di 10.000 euro per ogni attività avente diritto, con un minimo di spesa di 2.000 euro al netto di Iva e comunque mai superiore al 50% delle spese ammissibili sostenute dal richiedente. Il contributo eventualmente concesso verrà erogato dal Comune di Imola previa dimostrazione da parte del beneficiario dell’avvenuto saldo delle fatture relative ai costi documentati e ammessi.
Le domande devono essere presentate su carta libera utilizzando il modello appositamente predisposto (scaricabile dal sito del Comune di Imola, sia all’albo pretorio sia https://www.comune.imola.bo.it/sviluppo-economico) e possono essere presentate dalla data di pubblicazione del bando, prevista domani, fino al 31 ottobre 2024 al Comune tramite invio via pec all’indirizzo: suap@pec.nuovocircodarioimolese.it «Un ulteriore tassello che si inserisce nelle diverse attività e azioni che abbiamo concordato con le associazioni di categoria, finalizzate al rilancio del centro storico e che intendono supportare le riqualificazioni e le migliorie che gli imprenditori commerciali del centro naturale mettono in campo - sottolineano il sindaco Marco Panieri e l’assessore al Centro storico e Attività produttive, Pierangelo Raffini -. Abbiamo utilizzato gli ultimi fondi della legge regionale 41/97 che da quest’anno è modificata e stiamo dimostrando con azioni concrete, anche attraverso l’assegnazione dei “contenitori pubblici” e con il city dressing».