Imola, senza patente sull’auto delle truffe: scatta il foglio di via del questore

Una Peugeot 308 scura mai transitata sul territorio imolese, che alla vista di una volante della polizia di Stato accelera la corsa: è bastato questo per insospettire gli agenti del commissariato locale, impegnati in operazioni di controllo, convincendoli ad avviare un pedinamento, fino a scoprire che la vettura - su cui viaggiavano due campani del 1975 e del 1998 - il giorno prima era stata impiegata per una truffa ai danni di un’anziana a Casola Valsenio.
L’episodio si è verificato lunedì pomeriggio: notando l’accelerazione della Peugeot, la volante ha appunto deciso di seguirla mantenendosi a distanza per non dare nell’occhio. L’auto si è poi fermata nel parcheggio del Famila: è qui che gli agenti sono entrati in azione fermando per un controllo le due persone a bordo, che si sono però rifiutate di fornire i propri documenti d’identità. L’uomo alla guida, il 50enne, è poi risultato privo di patente, guadagnandosi una sanzione da 5.100 euro. Ma non finisce qui: alle domande dei poliziotti, nessuno dei due è stato in grado di spiegare il perché della propria presenza a Imola. Quanto alla provenienza dell’automobile, hanno raccontato di averla noleggiata a Trento, senza tuttavia mostrare il relativo contratto. La Peugeot è stata quindi sottoposta a fermo amministrativo, e sono scattati ulteriori accertamenti sul 50enne e il 27enne. Da qui è emerso che l’auto era stata inserita da pochissimo nei database della polizia di Stato, in quanto utilizzata dagli autori di una truffa verificatasi il giorno prima, domenica, a Casola Valsenio. I malviventi avevano usato lo stratagemma del finto avvocato facendosi consegnare denaro da un’anziana per risolvere una questione legale relativamente ad un incidente che avrebbe coinvolto un parente della donna. Si può capire come la polizia abbia più di un sospetto sui due soggetti fermati sulla stessa vettura a Imola, che fra l’altro risultano gravati da diversi precedenti, anche specifici, per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti: ragion per cui le loro foto segnaletiche sono state inviate ai carabinieri di Casola Valsenio per permettere il riconoscimento da parte dell’anziana vittima del raggiro. Nel frattempo il questore di Bologna ha emesso nei loro confronti un foglio di via con divieto di ritorno nel territorio imolese.