Imola, Roi: «Con la terra del lungofiume livelleranno l’area verde Gullace». I lavori sono cominciati e i camion stanno scaricando

Ieri Ezio Roi, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle e presidente dell’associazione Uniti possiamo, tornava alla carica suo lavori sul Lungofiume ma contestualmente accendeva i fari anche sull’area verde in zona Campanella che, sembrava solo ieri, potrebbe accogliere le terre di scavo. Ebbene i lavori sono effettivamente cominciati, e da questa mattina i camion stanno scaricando a ripetizione in zona tonnellate di terreno che sta ricoprendo anche i filari di cachi storici presenti nell’area profonda circa 4 metri.
«Lavori in somma urgenza e di pubblica utilità, ma realmente utili a chi?» premette Roi che ricostruisce l’iter di finanziamento dell’opera. «Dopo l’alluvione, in aggiunta a diversi interventi di ripristino reti, frane, strade per importi medi, il generale Figliuolo ha finanziato la cifra più consistente, i già famosi 8.500.000 euro sotto la voce “alluvione 2023, rifacimento muro autodromo”. A febbraio 2025, a fronte di un primo importo lavori pari a circa 400.000 euro, abbiamo assistito al velocissimo (ma di dubbia efficacia) rifacimento del muro esterno dell’autodromo, con relativo abbattimento di un filare composto da decine di pioppi dall’elevato valore storico-paesaggistico, probabilmente tutt’altro che necessario ai fini idraulici - afferma Roi -. Poi si trovano in rete costi di progetto per circa 120.000 euro e altre spese minori. L’ordinanza n. 48 si ripiglia un po’ rispetto a questa evidente mostruosità e rimodula la spesa: 5.500.000 euro per la sistemazione delle aree urbane adiacenti e € 2.275.000 per il famigerato muro. La somma diminuisce e viene più correttamente destinata alla messa in sicurezza delle aree urbane, cioè un pensierino per gli abitanti della zona almeno è stato fatto, ma non molto di più. Tutto questo non ha salvato purtroppo gli imolesi: fondi dirottati sul finanziamento Pnrr e fretta indiavolata per rispettare i tempi, che invece avrebbero richiesto un percorso di progettazione scientificamente accurato e non improvvisato».
Poi i lavori, definiti «scempio» dallo stesso consigliere di opposizione che incalza: «Stessa cosa per l’area verde Teresa Gullace in via della Resistenza: il progetto è livellare tutto, utilizzando il terreno sterile del fiume che non si sa dove mettere (un summit di alto livello avrebbe censito dove mettere la terra), sfruttando la depressione e “chiudendo il buco” per usare parole poco tecniche. Oltre alle parole, non risulta nessuno stanziamento e nessun progetto per ripristinare l’area verde, devastandone quindi solamente una già esistente e fruita dai cittadini. Nel lungo fiume invece, così ben pulito, il Comune ha promesso che riqualificherà e metterà alberi “grandi”: tutti sanno che è difficile che attecchiscano mentre i piccoli alberelli dovrebbero essere messi a centinaia per compensare i servizi ecosistemici di uno solo di quelli abbattuti».
«Molti esperti affermano che uno dei problemi dei fiumi oggi è che sono stati canalizzati e cementificati, trasformati in condotte forzate e quindi devono essere rinaturalizzati e allargati per essere meno pericolosi e questo per larghi tratti e con specifici modelli idraulici. Invece che si fa a Imola? - conclude Roi -Si trasforma un tratto di fiume in un canale artificiale con grandi pietroni, creando sicuri problemi a monte e a valle, ma in modo certamente efficace per mettere in sicurezza il nostro caro autodromo...Poi la ciliegina sulla torta: chi ha visto i progetti? I cittadini sono stato informati? No».