Imola, partito il “toto assessore” dopo le dimissioni di Minorchio

Imola

IMOLA. Ed è di nuovo “toto assessore”, sempre che non vada a finire come con l’ultimo “dimissionato”, l’assessore allo Sport Maurizio Lelli, le cui deleghe trasferite alla sindaca lì restano e non pare ci siano nomi all’orizzonte in procinto di assumerle. In questo caso la posta è ancora più complicata, visto il peso delle deleghe lasciate libere da Massimiliano Minorchio, a partire dall’Urbanistica e Lavori pubblici, impensabile che la sindaca possa far gravare anche queste su di sé, che già ne colleziona una sfilza, ad interim.

Nel confermare pubblicamente l’uscita di scena di Minorchio lunedì, la stessa sindaca ha tentato la carta del «si sapeva fin dall’inizio», cosa invece mai detta pubblicamente e mai circolata a Palazzo. Ma è anche stato detto che ci sarebbero già fatti avanti molti nomi competenti. Al momento la lista che trapela non è poi molto nutrita. È emerso il nome della attuale presidente del consiglio comunale Stefania Chiappe, ma si è smorzato subito; del resto il cambio di ruolo comporterebbe seri problemi all’assemblea nel dover ridefinire quella figura, inoltre c’è da dire che il ruolo di presidente, oltre a garantire a chi lo ricopre un’indennità maggiore di quella di un assessore, conferisce nella fattispecie anche una posizione di potere maggiore, visto che attualmente la presidente 5 Stelle parteciperebbe anche alle giunte (in quanto consigliera delegata dei rapporti fra giunta e consiglieri comunali), secondo una modalità del tutto inedita. «Pura fantasia» definisce invece le voci circolate sul proprio conto il consigliere di opposizione di centrodestra Giuseppe Palazzolo, «nessuno mi ha detto assolutamente nulla». Nel gruppo di maggioranza 5 Stelle forse qualche velleità c’è, nei giorni scorsi il consigliere Andrea Cerulli ha inviato una appassionata dichiarazione di fedeltà alla sindaca attraverso una lettera resa pubblica in cui parla di una «sindaca lasciata sola» e «circondata spesso, nell’esercizio delle sue funzioni, anche da personaggi con poche capacità politiche e da “pseudo-professionisti” per il corretto funzionamento della macchina comunale e le sue partecipate». Insomma come a dire: io sono qua.

Forse visti i precedenti arrivi “da fuori”, anche in questo caso è emerso un nome non imolese. Si tratta di quello della riminese Carla Franchini, formazione giuridica e amministrativa, dipendente del Comune di Coriano e già consigliera comunale e candidata alle Europee. «Non mi spiego da dove sia venuta fuori questa cosa – rispondeva stupita ieri l’interessata ai giornalisti, più di uno, che l’hanno interpellata in merito, e ai quali ha smentito –. Non c’è mai stata una richiesta simile da Imola, inoltre io faccio il mio lavoro proprio nella pubblica amministrazione da anni e con passione e si profilerebbero, nel caso, anche delle incompatibilità». Resta l’ipotesi di un nome locale, sembrerebbe una donna, una geometra imolese, dunque del settore. Magari proprio a questo si potrebbe riferire il presidente dell’Aite stessa nel suo appello in calce alla lettera inviata ieri, con cui invita la sindaca a tenere conto dei possibili conflitti di interesse al momento della nuova nomina. Appello che la sindaca potrebbe ovviamente anche non tenere in considerazione.

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