Imola, nel circondario mortalità in calo

Buone notizie per gli imolesi e i cittadini del circondario. Secondo i dati (confortanti) che emergono dall’Atlante di mortalità, presentato ieri mattina dall’Ausl quale strumento di supporto alle attività di prevenzione, i tassi dei decessi sul nostro territorio continuano a calare e sono mediamente più bassi della media regionale come dimostra la variazione dei tassi pari a -1,2% su base annua. Si è passati, infatti, dai 1.176,3 per 100mila abitanti del 1999 agli 896,8 del 2022, in ulteriore diminuzione fino agli 809,7 dello scorso anno. Numeri positivi grazie anche ad interventi di prevenzione primaria (vaccinazioni) e secondaria (screening). Questi ultimi, dal 2020 al 2022, sono in costante rialzo per quanto riguarda la percentuale di adesione della popolazione a rischio.
Cause dei decessi
Scorrendo l’Atlante si può notare come, nel 2023, le cause maggiori dei 1.490 decessi sono riconducibili a malattie cardiocircolatorie (25.9%, di cui 6,4% per ictus), tumori (24%, di cui 4,2% ai polmoni) e malattie respiratorie (13.2%, più alte rispetto alla media regionale, di cui 5,1% per polmoniti). A seguire, in questa particolare classifica, si trovano le malattie dell’apparato digerente (4,9%) e le malattie infettive (4,9%). Ultime, le malattie metaboliche come il diabete (4,2%) e altre cause esterne (3,6%), come suicidi e incidenti.
Speranza di vita alla nascita
Se da un lato la mortalità è in diminuzione, dall’altro si può sorridere anche per l’aumento della speranza di vita alla nascita, nonostante come noto ogni anno i nuovi nati siano sempre meno. Leggendo i numeri, per le donne è pari a 86,29 anni (contro gli 85,03 del 2022), mentre per gli uomini si attesta sugli 83,12 anni (in aumento rispetto agli 81,25 dello scorso anno). Un bel passo avanti rispetto al 1999 (82,59 anni per le donne e 76,85 per gli uomini) e dati oggi di gran lunga migliori se confrontati con la media regionale, ferma sugli 85,17 anni per le donne e gli 81,43 per gli uomini.
Per rendere ancora meglio l’idea, l’aspettativa di vita degli uomini nel circondario è più alta di tutte le regioni italiane (dietro c’è il Trentino Alto-Adige con 82,2 anni). Le donne, invece, sono seconde solo al Trentino-Alto Adige (86,5 anni). E se, nella classifica per Stati, il Giappone con 84,5 anni di media guida davanti a Svizzera e Korea, il circondario si piazza davanti a tutti con i suoi 84,7 anni di media.