Imola, nasce un’associazione di giovani per promuovere il Santerno balneabile

Imola
  • 09 luglio 2024

Giovani di Imola e dintorni alla riscoperta del fiume. Per farlo hanno deciso non di frequentarlo semplicemente come da sempre fanno imolesi giovani e non, ma di dare vita all’associazione Santerno Balneabile con un ambizioso obiettivo: rendere il fiume Santerno balneabile. Perché, si sa, anche se d’estate diventa una seconda spiaggia per tanti, da sempre, la balneabilità è invece una sorta di chimera. «Attualmente, anche laddove i parametri della qualità dell’acqua sono buoni, in assenza di rilevazioni da parte dell’Arpae, la normativa regionale vieta la balneazione in tutti i fiumi e laghi -ricordano i fondatori dell’associazione -. Tuttavia, in vari tratti della vallata, come a Castel del Rio, l’acqua limpida attira ogni anno numerosi cittadini in cerca di sollievo dalla calura estiva. La qualità dell’acqua potrebbe già ora spingere la regione a riconoscere ufficialmente il fiume come acqua di balneazione, come avviene nei grandi laghi del Nord Italia e nel fiume Castellano ad Ascoli Piceno. Questa iniziativa mira non solo a migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma anche a valorizzare un’importante risorsa naturale del nostro territorio». Quali i vantaggi? «Il riconoscimento ufficiale della balneabilità in vallata permetterebbe il pieno sviluppo dell’offerta turistica locale. Secondo un rapporto dell’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (ISNART) e Legambiente, tra i settori in forte crescita dopo la pandemia figura il cicloturismo, che nel 2023 ha generato un indotto diretto di 5,5 miliardi di euro, con oltre 56 milioni di presenze, rappresentando il 6,7% delle presenze complessive registrate in Italia. Inoltre, la spesa giornaliera media dei cicloturisti è di 96 euro, significativamente maggiore rispetto ai 60 euro della media generale- racconta Matteo Zappi segretario dell’associazione-. La futura riapertura della ciclovia del Santerno, insieme alla Vena del Gesso, classificata nel 2023 come patrimonio Unesco, ai percorsi di trekking, alle delizie enogastronomiche e alla balneazione delle splendide acque del nostro fiume, consentirebbero un’efficace campagna di promozione turistica del territorio. Questo approccio mirerebbe ad attrarre turisti in cerca di esperienze autentiche e a contatto con la natura, lontane dai tradizionali flussi turistici». «Gli obiettivi principali sono due: il primo è cogliere le opportunità derivanti dal riconoscimento ufficiale del Santerno come acqua di balneazione a partire dai tratti più a monte, complementare all’intera offerta turistica locale, che necessita di una maggiore promozione per raggiungere il suo pieno potenziale. Il secondo è migliorare la qualità dell’acqua del Santerno nei tratti sempre più a valle, per raggiungere infine la balneabilità anche nella città di Imola - aggiunge Fabio Ehrenhofer, presidente dell’associazione -. Migliorare lo stato delle acque è un percorso lungo ma non impossibile, come dimostrano le tante esperienze positive di realtà bavaresi medio-piccole e di altre grandi città europee come Zurigo, Vienna e Monaco di Baviera, dove i fiumi urbani sono tornati balneabili dopo anni di inquinamento grazie a interventi di miglioramento del sistema fognario. Anche Parigi sta riducendo l'inquinamento nella Senna in vista delle Olimpiadi, e in Italia, il lago superiore di Mantova è tornato balneabile dopo oltre quarant'anni. Abbiamo iniziato un dialogo molto proficuo con le varie amministrazioni locali coinvolte, confidando che questo possa proseguire. Negli anni '60, a Imola si faceva il bagno nel fiume, e noi sogniamo che presto sarà nuovamente possibile». In realtà gli imolesi lo fanno ancora spesso in barba al divieto, quanto meno nei tratti più montani. Il dubbio è: un turismo potenziato farebbe il bene del fiume e della valle? «Per Imola, la riscoperta di un luogo di ritrovo e relax per tutte le età migliorerebbe la qualità della vita e offrirebbe una soluzione accessibile a tutte le persone per contrastare il sempre maggiore caldo estivo - conclude Alessandra Golini, vicepresidente dell’associazione laureata in Scienze Ambientali -. Inoltre, il fiume potrebbe rappresentare un ulteriore luogo di aggregazione, mentre una maggiore cura dell’ambiente fluviale migliorerebbe lo stato ecologico e promuoverebbe una connessione più stretta tra la comunità e la natura». L’associazione si è dotata di un sito, di social ed è contattabile alla mail info@santernobalneabile.it.

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