Imola, Museo civico: via libera alla nuova sezione archeologica “Domus del Rasoio”

La giunta del Comune di Imola ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per i lavori complementari destinati all’allestimento della nuova sezione archeologica del Museo civico San Domenico, denominata Domus del Rasoio. Della progettazione e gestione dell’intervento è stata incaricata Area Blu. L’obiettivo del progetto è rendere visitabile lo spazio della Domus del Rasoio, risalente al I secolo a.C. e scoperta a seguito di una lunga e accurata campagna di scavi.
I lavori sono necessari alla funzionalità e alla sicurezza strutturale dell’edificio. Includono il consolidamento strutturale delle murature perimetrali dell’ex refettorio tramite una struttura in carpenteria metallica interna con paratie e pali trivellati, per ripristinare il confinamento del terreno rimosso. Il progetto prevede l’accessibilità ai disabili, con un percorso espositivo sospeso e rampe. Verranno installati impianti per il controllo di temperatura e umidità, essenziali per la conservazione dei reperti come i mosaici pavimentali.
Altri interventi includono la posa di nuovi infissi, la pulitura degli stucchi e il tinteggio del vano dell’Ex Refettorio, dove è stata rinvenuta la domus. Il percorso sospeso utilizzerà tavole di castagno e inserti in cristallo. Il costo complessivo dell’intervento è di 500mila euro.
Così in una nota l’assessore ai Lavori pubblici Pierangelo Raffini e l’assessore alla Cultura Giacomo Gambi: “Con questa delibera compiamo un passo fondamentale per completare un progetto culturale e identitario di grande valore per la città: la piena valorizzazione della ‘Domus del Rasoio’, un ritrovamento archeologico straordinario che racconta le radici romane di Imola. I lavori approvati oggi ci permetteranno di migliorare la stabilità dell’edificio, garantire l’accessibilità anche alle persone con disabilità e preservare nel tempo la qualità dei reperti grazie a impianti ambientali adeguati. Investire sulla cultura, sulla memoria e sulla bellezza del nostro patrimonio non è solo un atto di tutela, ma anche un’occasione per restituire alla città spazi di conoscenza, di orgoglio e di futuro”.