Imola, mensa e buoni pasto anche in notturna Il tribunale dà ragione ai turnisti Ausl

Imola
  • 24 ottobre 2025

Il Tribunale di Bologna ha riconosciuto il diritto alla mensa (o al buono pasto sostitutivo) anche per chi lavora di notte: i turnisti dell’Ausl di Imola si aggiudicano così una vittoria davanti al giudice del lavoro, che ha accolto integralmente il ricorso promosso da un gruppo di lavoratori, tutelati dagli avvocati Nicola Roberto Toscano e Olimpia Fortunato.

Il segretario territoriale imolese della Fials, Stefano De Pandis, esprime «grande soddisfazione per la sentenza. Con questa decisione storica - sottolinea il sindacalista - il giudice Maria Luisa Pugliese ha riconosciuto il diritto dei dipendenti turnisti (infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici e collaboratori sanitari) a fruire del servizio mensa o del buono pasto sostitutivo anche durante i turni notturni, condannando l’azienda sanitaria al pagamento di un’indennità risarcitoria pari a 4,13 euro per ogni turno notturno effettuato negli ultimi cinque anni, oltre agli interessi legali».

Il Tribunale, nello specifico, ha chiarito che il diritto alla mensa non può essere limitato solo alle ore diurne e che i lavoratori che prestano servizio per oltre sei ore, anche in orario notturno, devono poter usufruire del servizio o del buono pasto sostitutivo.

Inoltre, secondo la sentenza, le aziende sanitarie, una volta istituito il servizio mensa, non possono escludere unilateralmente alcune categorie di lavoratori, perché la disciplina del diritto è fissata dal Ccnl Sanità e non dal regolamento aziendale.

La giudice ha ricordato, rifacendosi alla Cassazione, che la «particolare articolazione dell’orario» che dà diritto alla mensa corrisponde a un turno di almeno sei ore, indipendentemente dall’orario in cui viene svolto.

«Questa decisione - commenta ancora la Fials - rappresenta un precedente di grande rilievo per tutto il personale sanitario turnista del comparto, spesso penalizzato rispetto ai colleghi che lavorano in orari diurni».

Inoltre, secondo De Pandis, si riafferma così un principio fondamentale: «Chi lavora di notte ha gli stessi diritti di chi lavora di giorno. È una vittoria di civiltà e di giustizia per tutti i lavoratori del comparto sanità»,

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