Imola, Maurizio Landini torna per la festa della Cgil a Zolino domani e venerdì

Torna la festa della Cgil di Imola e torna anche Maurizio Landini. Domani e venerdì 30 agosto la Camera del lavoro di Imola organizza, al centro sociale Zolino, “Fondata sul lavoro”, due serate per approfondire i temi sindacali, in collaborazione con il gruppo di giovani “Papaveri”, formato da studenti, lavoratrici e lavoratori, che fanno parte di associazioni del circondario imolese e si riconoscono nei valori dell’antifascismo e della giustizia sociale. Sarà presente anche lo stand gastronomico, in collaborazione con il centro sociale Zolino, sarà aperto dalle ore 18.30 (anche da asporto).
Protagonista della prima iniziativa, domani alle 20.30, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil nazionale, che sarà intervistato dai delegati della Cgil di Imola e dai giovani delle associazioni. Venerdì 30, dopo un’anteprima musicale con i Perdirvi, alle 20.30 si terrà l’incontro su “Sfruttamento e caporalato” con domande ai segretari regionali dei settori più colpiti da questa piaga: Valerio Bondi della Flai (agricoltura), Giuseppe Ledda della Fillea (edilizia), Massimo Bellini della Filt (logistica e trasporti), Emiliano Sgargi della Filcams (commercio e servizi). Terminato l’incontro, dalle 22 musica live: saliranno sul palco Alehound, Nakomete, Dj Nak.
In entrambe le serate sarà possibile firmare a favore del referendum contro l’autonomia differenziata. Alla festa sono state invitate le associazioni del territorio che allestiranno un proprio spazio per dare visibilità ai loro progetti. «Il percorso intrapreso lo scorso 25 aprile con i Papaveri prosegue alla festa della Cgil di Imola - spiega Stefano Moni, segretario della Camera del Lavoro territoriale -. Il futuro dei giovani e del lavoro sono al centro delle nostre rivendicazioni e azioni. Per unire e cambiare il Paese serve la determinazione di giovani, lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati che solo insieme possono cambiare il Paese. Alle nuove generazioni che entrano nel mondo del lavoro viene chiesto di accontentarsi, di accettare qualsiasi lavoro, anche di essere sfruttati e sottopagati. Vengono descritti come disinteressati e rassegnati, ma non è così. Rivendicano il diritto di costruire il loro futuro, senza dover rinunciare ai diritti. Il ruolo del sindacato è proprio quello di porre al centro del dibattito politico e istituzionale e delle contrattazioni queste rivendicazioni».