Imola, Legambiente punta il dito sul rumore in autodromo

Imola

La convivenza dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari con la città continua a tenere banco dopo la settimana delle Finali Ferrari.

Legambiente Imola-Medicina si schiera a fianco del comitato autodromo ed esprime il proprio «disappunto sulla regolamentazione della convivenza civile tra tutela dei diritti e passione».

Perché «si arriva addirittura ad accostare il diritto alla passione e ai bilanci economici – commenta l’associazione –, dimenticando in quale contesto, per abuso, ci troviamo anche a causa loro (il riferimento è alla passione e ai bilanci economici, ndr): siccità, inquinamento fuori controllo, gravissima crisi climatica, speculazione energetica, la guerra russo-ucraina e non solo, povertà dilagante, ecc.».

E «tutto questo è conseguenza del mancato rispetto e controllo sulle tutele ambientali e sanitarie rispetto a precise regole che dovrebbero regolamentare la civile convivenza e la garanzia dell’equilibrio del nostro ecosistema – aggiunge –, in nome del motto che la presidente del Consiglio dei ministri ha declinato in “Non disturbare chi vuole fare”. Che però pare essere, nei fatti, lo stesso motto anche dell’opposizione, nonostante, a parole, parli di diritti».

Guardando alla nostra città, infatti, «è successo che l’Amministrazione pare si sia scordata degli impegni preannunciati nella stesura del calendario delle attività dell’autodromo imolese – rilanciano gli ambientalisti –. Non è una novità, si sa che molto spesso la passione offusca le menti».

Insomma, «teniamo ancora una volta a sottolineare che non si tratta di “autodromo sì, autodromo no” – sottolineano –. Ma di considerare la collocazione urbana in cui si trova l’autodromo e di conseguenza programmare la sua attività tenendo conto delle regole da rispettare, usando anche il buon senso per evitare di non esagerare in nome della passione e dei bilanci economici e per tutelare la “voglia di fare”».

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