Imola, l’emergenza West Nile va in commissione: ancora grave il 76enne

Dopo la nuova ordinanza del Comune per cercare di limitare il dilagare del rischio che deriva dal virus West Nile, per i consiglieri comunali arriva la convocazione alla commissione consigliare di lunedì pomeriggio prossimo per affrontare pubblicamente una discussione sul tema e capire cosa è stato fatto, cosa poteva essere fatto meglio, cosa è migliorabile nella azione di prevenzione.
Mentre il 76enne di Casola Canina si trova in condizioni stabili, ancora in prognosi riservata, all’ospedale Santa Maria della Sclaetta di Imola, in città il caso da sanitario è diventato anche politico. Il primo a chiedere che venisse convocata la commissione consigliare è stato il consigliere della Lista Cappello Renato Dal Pozzo, hanno fatto seguito due interrogazioni in consiglio regionale della Lega e di Fratelli d’Italia. E su Imola il più agguerrito è proprio il consigliere di Fratelli d’Italia Simone Carapia.
«è come chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati - è il commento del capogruppo FdI nel circondario imolese Carapia all’indomani del giro di vite annunciato dal sindaco Panieri con la nuova ordinanza che coinvolge gestori di spazi pubblici ma in prima persona anche tutti i cittadini. Tutti gli anni assistiamo a un inasprimento della fastidiosa infestazione di zanzare che creano molto disagio e quindi lamentele tra la popolazione, ma quest’anno siamo andati ben oltre. Ancora una volta - prosegue Carapia- con questa terza ordinanza di emergenza, il sindaco (che è anche assessore alla Sanità) dimostra non solo incapacità e scarsa conoscenza del problema ma anche l’indolenza di informarsi su cosa stanno facendo in altri Comuni. La soluzione è semplice: il Comune deve fare trattamenti per eliminare le zanzare adulte servendosi di ditte specializzate e avvertendo i cittadini. Questi ultimi, ancora una volta, sono chiamati a provvedere e a sostituirsi al Comune per fare ciò che il Comune non ha fatto nei tempi giusti. Naturalmente i cittadini dovrebbero provvedere ottemperando a tutta una serie di adempimenti burocratici verso uffici, non ben chiariti in ordinanza, che per abitudine non rispondono o se lo fanno è sempre a distanza di giorni. Dopo circa 10 giorni Panieri ha emesso la solita ordinanza fotocopia di quelle del passato prive di efficacia. Ci auguriamo che lunedì in commissione ci sia perlomeno un’ammissione di responsabilità per avere sottovalutato il problema».