Imola, l'allarme dei volontari della Protezione civile

Imola

Oggi si conclude l’iniziativa “Io non rischio”. Momento di sensibilizzazione dei volontari della Protezione civile che, a seconda dell’associazione di riferimento e affiliazione, illustrano ai cittadini in piazza le buone pratiche su come affrontare in sicurezza eventi e calamità.

Oltre a far parte del più ampio sistema di Protezione civile nei Comuni queste associazioni si schierano a fianco delle amministrazioni per gestire eventi, dare supporto alle manifestazioni e operano quotidianamente per il bene pubblico. Nel territorio imolese le realtà che rientrano in questa categoria di volontariato sono tre: Associazione Cb imolese, il Corpo guardie ambientali metropolitane (Cgam) e Croce Rossa.

Croce Rossa

Quella più grande dal punto di vista numerico è sicuramente la Croce Rossa. «A Imola siamo in 300 volontari che s’impegnano in questa associazione. Tra questi – spiega con orgoglia la presidente Fabrizia Fiumi – quasi un terzo è sotto i 32 anni. Solo ad inizio anno sono entrati una quarantina di nuovi membri».

La Croce Rossa «durante la pandemia non si è mai fermata, nemmeno nella fase più estrema e difficile. I servizi che offriamo erano e sono fondamentali in tal senso. Quello che emerge oggi è però che dopo due anni e mezzo difficilissimi a cui si deve aggiunge crisi economica e la recente guerra in Ucraina hanno incrementato i bisogni delle famiglie e delle persone. Da quelli di sostentamento economico per affrontare anche spese sanitarie a quelli alimentari e non a caso assieme ad altre associazioni abbiamo attivato l’iniziativa No sprechi».

Attenzione all’ambiente

Altra numerosa realtà è il Cgam che conta «oltre 140 volontari. Tra i nostri compiti – spiega il referente Gianfranco Monducci – ci sono tutte quelle attività che riguardano il controllo ambientale, gli abbandoni dei rifiuti, la questione dei cani e della gestione più in generale degli animali. Sono attività che abbiamo sempre effettuato anche durante il periodo più duro della pandemia, in cui si è aggiunto il servizio della distribuzione delle mascherine sotto input delle amministrazioni comunali».

«La situazione oggi – continua – potrebbe sembrare tranquilla e sotto controllo, dal punto di vista ambientale, ma così non è. Basti pensare che su abbandoni di rifiuti, potature e arature fatte in maniera sbagliata, su errati comportamenti delle persone con gli animali da inizio anno abbiamo elevato circa 700 sanzioni. Ogni giorno ne stacchiamo dalle quattro alle cinque per la questione rifiuti. Questo per noi non è un vanto bensì una sconfitta visto che la nostra principale attività, oltre al controllo, è quella delle sensibilizzazione».

Cb sempre in moto

Un’altra associazione, denominata Cb, non ha mai smesso di operare sul territorio. «È chiaro che la pandemia ha frenato la nostra principale attività che è quella di fare sorveglianza e controllo duranti eventi e manifestazioni sia sportive che non – sottolinea la presidente Rosa De Masi – ma abbiamo, grazie all’azione e alla disponibilità dei nostri 40 associati, dato il nostro contributo. Soprattutto per servizi legati alla distribuzione di mascherine e consegna di apparecchiature didattiche per le scuole e per gli studenti in quarantena domestica».

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