Ancora un arresto per spaccio di droga in città ad opera del Commissariato di Imola. Questa volta a finire nella rete è un 33enne di origini rumene residente a Castel San Pietro, sconosciuto fino alla settimana scorsa alla giustizia. L’uomo è stato fermato all’uscita del casello autostradale di Imola nella notte di venerdì scorso, dopo un periodo di pedinamenti e controlli dal momento che la polizia già si era messa sulle sue tracce ritenendolo uno spacciatore che riforniva più zone della città e dintorni.
Imola, intercettati due chili di cocaina destinati allo spaccio nel circondario
L’intervento
Il suo nome era uscito nel corso d altri indagini e l’attività investigativa si era infatti concentrata su di lui relativamente a un attività di spaccio fra Imola, Castel San Pietro e Castel Guelfo, fino a Bologna dove probabilmente era andato a rifornirsi anche la sera stessa dell’arresto. La sua quotidianità era fatta di spostamenti veloci in auto fra questi territori, incontri fugaci, spesso in strada, movimenti tali da lasciare la minor traccia possibile.
Nella notte fra giovedì e venerdì scorso è stato intercettato all’uscita del casello di Imola dalla polizia pronta al controllo. Dalla perquisizione personale è uscito mezzo grammo di cocaina che aveva nascosto nel cappellino da baseball che indossava. Il grosso però era sotto il sedile del trasportato, dove, in un pacchetto di carta natalizia, gli agenti hanno trovato impacchettato un unico panetto da 1,2 kg di cocaina pura, ancora da tagliare per lo smercio in dosi che avrebbe fruttato almeno 120mila euro. Dalla perquisizione della sua abitazione è spuntato fuori anche un pezzo da 100 grammi di hashish nascosto nella cabina armadio.
Oltre alla droga la polizia ha sequestrato anche un bilancino di precisione, oltre al cellulare per ricostruire l’attività di spaccio.
Complice “in contumacia”
Secondo la medesima indagine, il 32enne avrebbe avuto un socio, un albanese appena più giovane di un paio d’anni, che però al momento del fermo risultava essere rientrato al suo Paese di origine. Nella sua abitazione è stato trovato un altro panetto di cocaina da 600 grammi (del valore stimato di 60mila euro) e 1.400 euro di banconote e materiale per il confezionamento sia in dosi che in quantità più consistenti. Per lui è scattata solo la denuncia per lo stesso reato, ovvero spaccio di sostanze stupefacenti.