Imola, il motorsport parla agli studenti: «Sognate in grande»

Imola

Il dado è stato tratto l’anno scorso, e anche quest’anno il Gran premio è tornato ad essere un’occasione per gli studenti della città per ascoltare i protagonisti di un mondo che fa parte del dna del territorio, ma mai come in questi ultimi anni si era effettivamente avvicinato agli imolesi, specie a quelli più giovani e soprattutto non solo per parlare di sport e competizione, ma anche di opportunità lavorative e di crescita. Ieri mattina il teatro comunale Ebe Stignani era pieno di studenti in occasione dell’appuntamento “Il coraggio di sognare” che approfittando del Gran premio fa conoscere ai ragazzi professionisti di vari settori legati al mondo del motorsport. Dal giornalista all’ingegnere, dal team manager al pilota, fino al capo supremo della Formula 1. Se è vero che l’esempio vale sempre più di ogni raccomandazione, ieri qualche seme è stato per forza gettato, e chissà che da quella platea di studenti non nasca qualcuno dei nuovi protagonisti della storia futura dei motori.

Lo spunto di Domenicali

A rompere il ghiaccio è stato Stefano Domenicali stesso, sia pure via video. «L’edizione di quest’anno è dedicata a una riflessione importante: come orientarsi nel lavoro. Molti di voi si interrogano sul proprio futuro, sule possibilità da costruire. Non voglio portare un consiglio ma un mio personale pensiero che sarà molto diretto: ragazzi sognate in grande date forma alle vostre passioni, ma preparatevi con metodo, costanza e fiducia non abbiate paura di cambiare strada, sbagliare e ricominciare da lì nascono spesso i percorsi più autentici. In ogni caso non scegliete la via più breve, ma quella che vi somiglia di più. Quello che vi fa brillare gli occhi coltivatelo e difendetelo. Come Formula 1 vi consideriamo un grande patrimonio, nel 2021 abbiamo stanziato diverse borse di studio per sostenere giovani ingegneri in Inghilterra e in Italia, il nostro obiettivo è quello di rendere più accessibile il motorsport, supportare i talenti emergenti offrendo esperienze pratiche. Eventi come quello di oggi sono utili per portare uno spunto, una scintilla, accendere il vostro percorso. Le opportunità ci sono, in Formula uno, come nell’arte, nell’imprenditoria, nella cultura, c’è bisogno di sguardi ed energie nuovi. Affrontate il futuro con la determinazione e il sorriso».

La rinascita di Nadia Padovani

Toccante e coinvolgente la testimonianza di un’altra imolese, Nadia Padovani, vedova di Fausto Gresini, campione imolese e fondatore dell’omonimo team morto per il Covid durante la pandemia. E’ l’unica donna a capo di un team della MotoGP e sta vincendo. Con lei sul palco Michele Masini, giovane direttore sportivo e Michele Ferrari pilota del team. «E’ vero, facevo l’infermiera, ma avevo già smesso per crescere i miei quattro figli - racconta Nadia -. Le corse erano il lavoro e l’azienda di Fausto, poi è successo che lui è venuto a mancare. La mia decisione l’ho presa il giorno del suo funerale, in un momento della mia vita in cui ero distrutta. L’ho fatto senza sapere di cosa si trattasse realmente, non ho ragionato troppo ma il fatto di voler portare ancora il nome di mio marito nei circuiti del mondo, renderlo orgoglioso della sua famiglia e di tutto quello che aveva creato è stata fortissima. Perdere la Gresini Racing sarebbe stato come perdere lui per la seconda volta e questo mi ha fatto decidere». Semplice non è stato, lo ammette e racconta che per tutto il 2021 in pista non è andata, perché prima voleva studiare quel mondo, conoscerlo, solo dopo presentarsi. «Intanto sono una donna che ha preso il posto del marito - ha raccontato ancora Nadia a cuore aperto - i pregiudizi c’erano. La prima volta che sono entrata in un circuito è stato nel 2022 , in Qatar. So che dicevano: cosa vorrà mai fare questa che fino a ieri stava a casa a fare le tagliatelle... All’inizio leggevo tutto quello che scrivevano i social e mi faceva stare male, quindi ho smesso di leggere e me ne sono fregata. Quello che dico oggi perciò è: se hai un obiettivo e un sogno fregatene di quello che dice la gente, vai dritta per la sua strada». Oggi il team vince, il Motomondiale è iniziato alla grande, l’azienda cerca sempre nuove risorse: «Le persone che cerco sono prima di tutto dei professionisti che però possono anche crescere con noi per certi ruoli. Ci sono tantissime figure in un team di corse: chi lavora in ufficio chi va in pista, chi segue la logistica, gli acquisti, i meccanici, gli ingegneri, di tutto...Se fai sentire coinvolto ciascuno del team daranno sempre il massimo che possono per portare la squadra ai massimi livelli».

Fra le altre testimonianze apprezzate dai ragazzi quella dell’ ingegnere di pista della Visa Cash App Racing Bulls Ernesto Desiderio, la pilota Viki Piria che ha fatto i conti con un mondo soprattutto maschile. Coinvolgente il ceo della Dallara e presidente della Motor Valley Andrea Pontremoli. «Per andare dove voglio andare da che parte devo andare? - ha esordito citando Totò e Peppino -. Quando avevo la vostra età vi dico come ho scelto io. La prima scelta l’ho fatta a 13 anni. Io ho tre passioni, la musica, l’elettronica e la velocità e tutte le mie decisioni difficili le ho prese non razionalmente, ma col cuore, pensando a quelle tre cose lì». Ha raccontato delle estati lavorate al mulino del padre mugnaio fino ai 22 anni e dei trasferimenti in città per studiare l’elettronica. «A 13 anni a mio padre dissi: se non puoi pagarmi la scuola che mi piace vengo al mulino con te. E lui mi rispose: “essere indebitato per 100 o per 101 fa lo stesso, fai la cosa che ti piace, ho fiducia in te”. Quella frase l’ho sempre presente, anche oggi che decido per 900 persone che lavorano in Dallara. Voi siete responsabili della vostra vita, fare sempre le vostre scelte». Tutte le testimonianze sono registrate sul canale Youtube del Comune di Imola.

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