Imola, il Mercatino dei frati cappuccini preso d’assalto all’apertura durerà fino al 31 GALLERY












In anticipo sulle 15, a centinaia le persone si sono assiepate davanti al cancello del convento dei cappuccini, per poi moltiplicarsi ulteriormente nel corso del pomeriggio. Il Mercatino dei frati, che durerà fino al 31 agosto, ieri è stato letteralmente preso d’assalto, da chi cerca occasioni per risparmiare, come da collezionisti e appassionati di vintage. Qui come si sa è possibile trovare di tutto, dal mobilio alle biciclette, piatti e suppellettili, giochi, vestiario, e per gli amanti della cultura da quest’anno oltre alla sempre più ricca e curata sezione dei libri, dischi e dvd, si è aggiunta anche una sala dedicata all’arte e ai quadri in particolare. Il mercatino sarà aperto dal lunedì al venerdì ore 15-18.30, sabato 24 anche ore 10-12 e sabato 31 agosto, solo ore 10-12. La sera prima, grande festa nel giardino del convento, dopo la chiusura ritardata del mercatino fino alle 19.30. In programma: musica con Eritrea, DisOrchestra, Congiunti e dj set a cura di Lorenzo Pompei. Il tutto accompagnato da buon cibo con gli stand gastronomici della Fattoria Romagnola, Associazione Piè Fritta di Fontanelice, gelato della Gelateria Ferri, snack e bibite di Giusto Scambio Imola. Alle 21 sfilata second hand con possibilità di acquisto dei capi. Nel frattempo chi vuole può continuare a donare portando materiale. Gli orari della portineria in queste due settimane saranno i seguenti: mattina ore 9,30-12 e pomeriggio ore 15-18.30 (mentre è leggermente ridotto durante il resto dell’anno). Sotto al tendone in giardino dalle 10 di oggi è previsto per i volontari e per tutti, un primo seminario con Alberto Pellai medico, psicoterapeuta, ricercatore sulla salute affettiva dei giovani, mercoledì 28 agosto sarà invece presente con Monica Minardi, medico specializzato in medicina d’emergenza, presidente di Medici Senza Frontiere Italia.
Il ricavato di questo evento di beneficenza sarà destinato a tre piccole cliniche del Dawro, Etiopia. Sono la clinica di Duga, costruita da padre Raffaello Del Debole agli inizi del Duemila, la clinica di Bacho dove opera stabilmente il medico bolognese dott. Stefano Cenerini e la clinica di Gassa Chare, la prima ad essere stata costruita che ora è in gestione alle Suore della Provvidenza. Tre piccoli centri di primo soccorso che servono una regione abitata da circa 500 mila persone. Si svolgono visite, esami di laboratorio, cure oculistiche, cure ed estrazioni dentarie, poi ovviamente anche follow up delle gravidanze e parti (anche cesarei). I malati possono anche ricevere i medicinali di cui hanno bisogno. Un’immensa opera di cura che ha necessità di fondi costanti per poter essere portata avanti.