Un anno e mezzo dopo la scoperta del “buco” di 200mila euro nei conti di Area Blu, della quale il Comune di Imola è socio di maggioranza, la giunta comunale ha deliberato che il Comune di Imola si costituirà parte civile nel procedimento penale pendente presso il Tribunale di Bologna avviato per il reato di peculato continuato.
Imola, il Comune si costituisce parte civile per l’ammanco dei 200mila euro

Il fatto
Come si ricorderà, la notizia è trapelata parecchio dopo i fatti ed è stata così ricostruita: il 29 aprile 2024 il presidente del consiglio di amministrazione della società in house Area Blu Spa informava l’assemblea dei soci che, grazie ad un controllo interno, era stata rilevata la presenza di bonifici, per un ammontare complessivo di 199.563 euro non collegati a fatture ricevute e non riferibili ad alcun fornitore di Area Blu , di questi, 89.738 euro erano usciti dalle casse nel 2022, altri 109.914 nel 2023. Il 13 maggio 2024 il legale rappresentante di Area Blu aveva segnalato la vicenda alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna presentando una denuncia-querela acquisita dai carabinieri di Imola. Sempre nel 2024, ricostruisce la delibera approvata dalla giunta, «il sindaco del Comune di Imola, in forza di specifica deliberazione del Coordinamento dei soci, ha presentato denuncia-segnalazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti - Emilia Romagna, allo scopo di consentire l’azione erariale avverso l’eventuale sussistenza di responsabilità connesse alla violazione di disposizioni di legge che disciplinano la corretta gestione delle risorse pubbliche».
Danni su più fronti
La decisione dell’Amministrazione di costituirsi parte civile, dice lo stesso Comune, « è motivata dall’esigenza di tutelare l’Ente e la collettività sotto il profilo patrimoniale e dell’immagine, alla luce del ruolo del Comune di Imola quale socio di maggioranza della società in house». Anche lo stesso sindaco Marco Panieri si costituirà, in modo distinto, come persona, parte civile. «La scelta di volerci costituire parte civile è conseguente all’impegno preso all’inizio di questa vicenda - commenta lo stesso primo cittadino -. Lo faremo e lo farò per andare fino in fondo rispetto a quanto accaduto e per tutelare l’immagine e l’onorabilità dell’Amministrazione, del Comune e del mio operato. Con affermazioni false e gravemente lesive sono stato additato come responsabile politico del maltolto, ma le scelte amministrative e di carattere operativo sono sempre state assunte con massimo rigore, legalità e nel perseguimento degli interesse pubblici. Sono sempre stato molto sicuro riguardo al mio operato su questa vicenda, ma non posso nascondere che ho faticato a tollerare certe speculazioni. Adesso è giusto che chi ha sbagliato paghi rispetto a tutte le conseguenze che ci sono state. Che sia chiaro che c’è stato un danno e un’accusa indiretta anche verso di noi, che il Comune e la nostra Città non meritavano». La notizia dell’ammanco, e della polemica conseguente da parte delle forze politiche di opposizione è stata a lungo sulle cronache locali e anche nazionali, da qui il danno di immagine che il sindaco cita.
La delibera approvata prevede il conferimento dell’incarico legale a un professionista esterno, l’avvocato Ettore Grenci, che rappresenterà il Comune nel procedimento in corso, il sindaco avrà un proprio legale.