Imola, i ladri del miele: decine di arnie svuotate e rubate, la rabbia degli apicoltori in vallata

Il raccolto del miele più ricercato e dunque più prezioso, quello d’acacia, è andato in fumo. E con quello sono sparite anche decine di arnie e telai con le relative famiglie di api. Per Mattia Martelli il danno è di almeno 7mila euro considerato solo miele e famiglie spariti. Ai suoi colleghi Egidio Dalla Porta e Martina Becca dell’azienda agricola Bee Martina è andata anche peggio e, considerato non solo l’ammanco, ma anche i raccolti futuri che non ci saranno, senza le loro api al lavoro, il danno raddoppia.
«Martedì scorso le arnie c’erano, ma domenica pomeriggio quando sono tornato ho trovato solo le targhette col mio nome staccate una ad una e lasciate a terra - racconta arrabbiato Mattia Martelli, apicoltore professionista di Dozza -. A me hanno rubato 22 arnie intere con circa 300 chili di miele nei favi pronti da smielare, al mio collega ne hanno svuotate 26. Non c’è solo il valore del miele, ma soprattutto quello delle famiglie di insetti, che valgono dai 200 euro l’una in su. E soprattutto, dopo aver raccolto l’acacia, le stesse api avrebbero lavorato anche sui castagni e altre fioriture. Ma quelle api non le abbiamo più. È un danno ingente e fa arrabbiare anche perché a commettere il furto può essere stato solo qualcuno che fa il nostro stesso mestiere». è infatti assolutamente necessario sapere come maneggiare una cassetta di api per poterla spostare, svuotare, e se le cassette sono decine è necessario essere anche bene organizzati. Nella fattispecie, nel melario di Martelli quattro cassette sono state svuotate del loro contenuto, poi forse per fare prima, o perché magari disturbati da qualcosa, i ladri hanno caricato tutte le cassette intere, unendole a quelle che evidentemente avevano già sul loro mezzo. «Non ho sospetti su una persona in particolare, ma sono certo che si tratti di qualcuno che conosce bene il territorio - spiega Martelli -. Sia le mie arnie che quelle del collega erano in luoghi impervi, non visibili da alcuna strada e raggiungibili solo con un fuoristrada. I ladri sono andati a colpo sicuro e in un certo senso hanno agito senza paura, se fossi capitato durante il furto ci saremmo trovati faccia a faccia perché non ci sono altre vie di uscita, solo quella strada». Mattia Martelli fa questo mestiere da una ventina d’anni, solo un’atra volta, in passato, aveva subito un furto simile. Ha sporto denuncia ai carabinieri e ora attende: «Per forza di cose i ladri devono aver percorso la Montanara, in un senso o nell’altro, spero che le telecamere di videosorveglianza possano dare qualche esito».
Prima di Martelli, a scoprire un furto analogo, sempre domenica scorsa in mattinata, era stato Egidio Dalla Porta, che con la moglie Martina Becca ha un’azienda agricola a Monterenzio. «Anche le nostre api erano a Castel del Rio nella stessa zona - raccontano -. Da noi i ladri hanno svuotato le arnie prendendo tutti i telai carichi di miele e rubando le famiglie e lasciando le arnie scoperchiate. Per un apicoltore è un danno morale enorme perdere le proprie api, perché ne va non solo di una stagione, ma anche di quelle future. Non è semplice riformare le famiglie e serve tempo. Negli ultimi anni abbiamo subito una perdita di 80 famiglie per l’avvelenamento di un campo da pesticidi, poi con l’alluvione l’apiario che avevamo a Castel del Rio era rimasto irraggiungibile per una frana e qualche famiglia era morta, ora ce lo hanno rubato. è sempre più duro fare questo lavoro».