Imola, i dati sui furti nelle case accendono il consiglio comunale

Imola

A Imola esiste un problema sicurezza? Fratelli d’Italia tuona in consiglio comunale dicendo di sì. Per questo ieri il consigliere del partito di destra Nicolas Vacchi ha chiesto di fare una comunicazione urgente in aula, a seguito delle sue stesse dichiarazioni rilasciate a un giornale locale nei giorni precedenti. I dati che girano però non sono nuovi. Lo stesso ad aver anticipato a inizio novembre scorso che a fronte di un calo generale dei reati nel 2023 i furti nelle case invece non erano affatto scesi, era stato il sindaco Marco Panieri. Secondo i dati della Prefettura di Bologna, da gennaio a settembre dell’anno scorso i furti in abitazione erano stati 231, un conteggio che poi è salito a 316 a chiusura d’anno, come riferito in commissione consigliare sicurezza nelle scorse settimane. Poco meno di un furto al giorno di media, ma si sa che questo reato viene avvertito dai cittadini sempre con grande preoccupazione proprio perché li tocca in prima persona. E puntualmente diventa un tema ghiotto da campagna elettorale. Fratelli d’Italia nei giorni scorsi ha raccolto firme sull’argomento nei banchetti del sabato mattina in centro. Ieri in aula il secondo atto: l’attacco all’amministrazione comunale tacciata di immobilismo e la ripetizione enfatica dei dati. «I furti sono stati 167 nel 2020, 195 nel 2021, 260 nel 2022 e ben 316 nel 2023. Il Pd si disinteressa della sicurezza e anziché dire alla polizia locale di nascondersi nei fossi per fare le multe e tutelare così la cassa del sindaco, dovrebbe impiegarla per la sicurezza dei cittadini. Il sindaco che ha tenuto per sé la delega alla sicurezza dia risposte e visto che vuole essere ricordato come sindaco delle lampadine - ha continuato Vacchi sul medesimo personalissimo registro - intervenga sull’illuminazione delle strade che oggi sono al buio ». Lo stesso Vacchi ha poi ripetutamente cercato di zittire il consigliere del gruppo Sinistra Imolese Filippo Samachini che in risposta ha fatto notare: «Posto che vengono citati gli anni del Covid e del lockdown in cui eravamo chiusi in casa come metro di paragone, il consigliere di Fratelli d’Italia omette però di riportare anche il dato antecedente del 2018 in cui i furti furono molti di più, 416, e nei primi sei mesi c’era un commissario prefettizio al governo della città, quindi la giunta grillina che mise alla porta l’allora assessore Ezio Roi che scrisse una lettera alle forze dell’ordine sollecitandole, dopodiché l’assessorato fu assunto proprio da un poliziotto. Questa maggioranza oltre ad avere un project financing sull’illuminazione pubblica, ha investito in telecamere 173mila euro di fondi statali e 100mila euro propri e le telecamere di videosorveglianza sono passate da 25 a 67». Da ex magistrato, non solo ex assessore del M5S alla sicurezza chiamato in causa, il consigliere Ezio Roi ha rimarcato come: «Certo non è compito del sindaco fare sorveglianza o disporre delle forze dell’ordine, ma può esercitare il proprio ruolo per invitare chi di dovere a una migliore organizzazione se ritiene che sia necessario. Detto ciò le sensazioni di insicurezza dei cittadini sono diffuse e reali».

Perentorio il sindaco Marco Panieri: «Discutiamo di un tema serio, ma si danno dei dati che sono sempre gli stessi, non ci sono fatti nuovi o emergenze, dati che io stesso ho dato in commissione ponendo l’attenzione sui miei tre anni di mandato. Dati che poi vengono strumentalizzati per pura demagogia. Come amministrazione facciamo investimenti, rinforziamo la polizia locale con uno sforzo ma lo facciamo, metteremo diversi nuovi targa system, certo non possiamo fare tutto subito. Ma se l’aula deve perdere tempo a discutere di cose già dette, forse il consiglio comunale dovrebbe cambiare regolamento».

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