Imola, come ci si attrezza in città per il Capodanno

Imola

«Che fai a Capodanno?». La fatidica domanda è tornata anche a Imola sotto le luminarie accese. Quesito che si complica in epoca di pandemia, per il secondo anno senza nemmeno la “scappatoia” del rito collettivo dei fuochi artificiali alla Rocca, che infatti anche questa volta non si faranno come annunciato nei giorni scorsi. Quest’anno, però, si può chiedere quali saranno i piani per il 31 perché, diciamolo piano, ci sono buone possibilità di trascorrere un ultimo dell’anno quasi normale. Ancora però con qualche cambiamento. Come detto non ci saranno i tradizionali fuochi d’artificio alla Rocca, e per ora non è prevista alcuna festa all’Autodromo, come confermato dalla direzione, il quale invece in passato aveva ospitato diversi brindisi. Ma gli imolesi hanno già pronto il piano B, o meglio, i piani B.

Mezzanotte al ristorante

C’è tanta voglia di accogliere il nuovo anno con i propri cari davanti a piatti preparati a regola d’arte, forse anche per archiviare il ricordo delle feste in lockdown. Lo dimostrano le tante prenotazioni e le richieste sul super green pass. Primo indiscusso il San Domenico: «Siamo già al completo da qualche giorno, con 50 coperti», ha detto lo chef Massimiliano Mascia. Anche all’osteria Callegherie si è fatto quasi il pieno: «C’è voglia del cenone tradizionale, pre-Covid. Si è un po’ perso il gruppo, prima avevamo tavoli da 8, 10 persone, ora sono più raccolti, ma l’interesse è tanto», conferma Luca Mezzetti. Un’aria simile all’Osteria del vicolo nuovo: «Siamo già avanti con le prenotazioni – dice la titolare Ambra Lenini –. Negli ultimi anni molti non aspettavano qui la mezzanotte. Quest’anno senza i fuochi, invece, una buona parte ha già detto che rimarrà. Anzi, ha prenotato prima ancora di sapere il menù». Menù speciale che qualcuno invece ha atteso a pubblicare, come l’Anonima fornelli che lo metterà a punto entro la settimana, o Vivanderia note e aromi: «Per noi è un po’ presto e aspettavamo di vedere cosa si muoveva in giro – spiega il titolare Michele Quintadamo, condividendo qualche preoccupazione –. Penso ci sarà qualche problema col super green pass». Timori che non ha nascosto anche la titolare del Molino Rosso Mascia Galassi: «Abbiamo già organizzato la serata con il cenone ma va un po’ a rilento. Forse è ancora presto, speriamo vada tutto bene. In molti chiedono informazioni specifiche sul super green pass, anche se non so se per essere più sicuri o perché non lo possiedono».

Fai da te al centro sociale

Sulla prevenzione hanno ragionato anche i presidenti dei centri sociali, che si sono trovati a gestire richieste inedite per le loro sale: «Prima del Covid organizzavamo noi la cena con il ballo liscio – spiega la responsabile volontaria de La Stalla, Pira Iraci –. Quest’anno non lo facciamo e sono arrivate moltissime richieste per affittare gli spazi. Ci abbiamo pensato molto e alla fine abbiamo cercato di accontentare tutti. Abbiamo tutte le sale prenotate da parte di famiglie». Una scelta diversa l’ha fatta il centro sociale La Tozzona: «Il 31 non daremo le sale per ragioni di sicurezza», ha detto il presidente Pier Paolo Ragazzini.

Natale zero pare

Un’alternativa della tradizione però rimane: “Natale zero pare” al mercato ortofrutticolo organizzata da App&down: «Siamo la festa di piazza di Imola, all’aperto e gratuita. Ci aspettiamo parecchia gente – ha detto Giuseppe Bianco, presidente dell’associazione –. Siamo carichi per un Capodanno allegro e divertente, per mettere da parte per un po’ i problemi di questo periodo. Faremo un cenone street food con concerti dal vivo, a mezzanotte il brindisi e poi avanti con la musica fino alle 4».

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