Imola, Ambra e Rosa cedono l’Osteria del Vicolo Nuovo dopo 40 anni
L’ufficialità arriverà a giorni, proprio con l’avvio del Baccanale, ma il passaggio di consegne è di fatto avvenuto. Lo storico duo di ostesse Ambra Lenini e Rosa Tozzoli ha ceduto l’attività della storica Osteria del Vicolo Nuovo dopo 40 anni di ospitalità. A subentrare nella conduzione dell’osteria è Benedetto Linguerri, romagnolo di origine e bolognese di adozione, impegnato da tempo nella ristorazione e nel mondo dell’agroalimentare. Linguerri è infatti socio, con Lorenzo Costa a Bologna del ristorante Calmo e a Imola aveva già avviato lo Scrambler Ducati di via Primo Maggio. Benedetto Linguerri è anche cofondatore di Local to you che raccoglie e consegna a domicilio frutta e verdura, esperienza nata a Bologna nel 2017 e che oggi serve tutta l’area metropolitana. La rete seleziona i migliori piccoli produttori biologici di prodotti freschi e trasformati della provincia, dapprima è stato presente in diversi mercati rionali a Bologna, San Lazzaro, Ozzano e Budrio poi ha attivato il servizio di consegna a domicilio attraverso alcuni gruppi di acquisto, inoltre serve già alcuni ristoranti di Bologna e fin qui anche lo Scrambler di Imola.
La storia del Vicolo Nuovo
L’anno prossimo sarebbero stati per Ambra e Rosa 40 anni tondi di attività. È vero che l’Osteria del Vicolo Nuovo in quella parte di un ex convento (la proprietà dell’edificio è infatti della Curia) in piazzetta Codronchi c’era anche prima di quel gennaio 1984 quando l’affiatata coppia di ristoratrici varcò la soglia di quel portoncino. Ma se quel luogo è diventato un punto di riferimento per la ristorazione imolese, con decenni di permanenza anche nella Guida Osterie d’Italia con tanto di “chiocciola” Slow Food a segnalarne il merito, è senza dubbio il loro. Da quei tavoli sono passate generazioni di imolesi e a turno tutti gli ospiti di riguardo della città, gli artisti delle compagnie teatrali, gli uomini di affari, i politici nazionali, gli sportivi delle competizioni internazionali, l’intellighenzia e gli intellettuali. Ai muri delle pareti ci sono anche testimonianze di questi passaggi, foto e autografi che sintetizzano decenni di ospitalità e sorrisi e una cucina fortemente radicata su territorio capace di dialogare da sempre con le produzioni locali di qualità. La risata fragorosa di Ambra continuerà comunque ancora per un po’ a risuonare nelle stanze antiche dell’osteria e molto probabilmente anche mattarello di Rosa non verrà appeso proprio del tutto al chiodo.