Imola, alluvione e risarcimenti: per ora solo la Regione liquida i fondi per le urgenze immediate

Per fare fronte ai danni immediati causati dall’alluvione i Comuni del circondario hanno speso 2,5 milioni di euro solo di spese “in somma urgenza”. Basta pensare che in un territorio come questo lambito in maniera minore dall’alluvione, se si pensa ad altre province anche confinanti della Romagna, sono state evacuate 979 persone nei giorni in cui l’acqua faceva paura da cui sono derivate 348 domande di cas e 485 domande di cis. Ma a conti fatti, e presentati dal Circondario ammonterebbero a 65 milioni e 393mila euro le spese calcolate per la ricostruzione. «Nel Circondario sono state censite oltre 150 frane. Le frane sono state geolocalizzate e per ognuna è stata fatta una scheda contenente la ricognizione di carattere speditivo con evidenziazione del livello di criticità per ogni frana (basso, medio e alto) in corso di completamento. Si tratta di un lavoro propedeutico importante, non banale, realizzato a spese del Circondario – riporta il report emergenza dell’ente compilato già nell’agosto scorso–. L’entità delle frane più significative che spesso insistono su terreni privati e che coinvolgono più soggetti, necessità di un coordinamento e di una gestione unitaria che non può essere delegata solo al privato. Occorre definire una procedura chiara di gestione di questi casi». Di tutto questo, ai Comuni «sono arrivati finora solo i fondi regionali per coprire appunto le somme urgenze, quindi i 2,5 milioni compresi gli ultimi 130mila euro che mancavano, ma questo è il minimo su cui si poteva contare – conferma il sindaco di Imola Marco Panieri –. Lo stesso vale per i cittadini»
Privati cittadini
Al protocollo del Comune di Imola sono pervenute 141 richieste per l’acconto di 3.000 del contributo di immediato sostegno, di cui 99 accolte ed inserite entro il 15 settembre nel portale nazionale. «Abbiamo deciso, per far arrivare il contributo il prima possibile e a più persone possibili, di inserire le domande dove non erano richiesti approfondimenti di istruttoria tipo sopralluoghi o documentazione, prendendoci il tempo necessario per definire le richieste più complesse – spiega il sindaco stesso –. Sono 42 le domande non accolte, per le quali sono state inviate ai richiedenti le comunicazioni dei motivi ostativi all’accoglimento della richiesta e le comunicazioni del non accoglimento, allegando la predetta determinazione». Le principali motivazioni del non accoglimento riguardavano allagamenti avvenuti solo alle pertinenze e non all’abitazione principale e continuativa, allagamenti a case non abitate, a disagi non causati direttamente dagli eventi alluvionali e a movimenti franosi che non hanno coinvolto le abitazioni principali, ma i terreni limitrofi. Al Comune sono pervenute ad oggi 10 richieste di saldo degli ulteriori euro 2.000 euro + 750 se richiesta la perizia. Di queste riferisce sempre il sindaco 4 inserite nel portale, 6 in istruttoria e in attesa di ulteriore documenti di spesa alla luce della proroga concessa fino al 31 dicembre. La Regione ha comunicato ufficialmente la proroga al 31 dicembre per la presentazione delle richieste di saldo e dato indicazioni su come procedere per richiedere la restituzione della somma ricevuta in eccedenza, qualora i richiedenti non avessero raggiunto i 3.000 euro di spese.
Per quanto riguarda poi gli 800mila euro di fondi raccolti dal Comune tramite donazioni, a parte alcune che sono vincolate a usi specifici definiti dai donatori, il Comune sta ancora decidendo come impegnare i soldi.
Per le aziende il discorso invece ancora si deve aprire.