Imola, allarme bomba in autodromo, ma è una caccia al tesoro tecnologica

Autodromo Enzo e Dino Ferrari vittima di “geocaching”, l’evoluzione tecnologica della caccia al tesoro attraverso Gps o App specifiche per trovare contenitori di differenti tipi e dimensioni e in voga in tutto il mondo da inizio anni 2000. Nulla di strano se non fosse che il gioco, come già accaduto in passato a Jesolo, ha creato (per fortuna) un falso allarme bomba.

L’accaduto

A raccontare l’accaduto il sindaco con delega alla Sicurezza, Marco Panieri. «Nel tardo pomeriggio di martedì, un individuo si è recato presso la portineria dell’accesso Rivazza dell’autodromo e ha chiesto informazioni su dove fosse ubicato il monumento dedicato ad Ayrton Senna, oltre ad altri punti - fa sapere -. Attraverso le telecamere di videosorveglianza è emerso poi che questa persona si sia avvicinata ad una delle colonne del perimetro del circuito (vicino al cancello della Rivazza, ndr) ed abbia lasciato una piccola capsula attaccata, per poi allontanarsi».

A quel punto, sentita la direzione dell’autodromo, sono state allertate le forze dell’ordine e i carabinieri sono prontamente intervenuti, rilevando sul posto una capsula dal contenuto ignoto. A mettere in sicurezza l’area gli artificieri dell’Arma di Bologna.

«Nel tentativo di far brillare il possibile ordigno, è emerso che al suo interno non c’era nulla di pericoloso ma, insieme a del liquido mescolato a dei magneti, un foglio di carta con alcuni nomi, alcune date e alcuni simboli - precisa Panieri -. Dopo le opportune verifiche, si è scoperto che si trattava di un gioco ed è stata avviata una verifica su tutti i punti indicati adiacenti all’infrastruttura. Pur in assenza di contenuti pericolosi nelle capsule, l’autodromo resta una struttura internazionale e un luogo sensibile, soggetto ad importanti flussi di pubblico. Per questo motivo abbiamo provveduto a segnalare questa situazione alla Prefettura di Bologna, affinché si attivi attraverso i canali opportuni per evidenziare ai gestori e titolari dell’attività che non possono essere utilizzati luoghi sensibili come appunto l’autodromo».

Nel frattempo proseguono le indagini dei carabinieri per risalire al responsabile.

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