Il Comune di Imola nel Parco del Gesso. "Ma c'è già il Circondario"

Imola

L’adesione del Comune di Imola nel parco regionale della Vena del Gesso, approvata a maggioranza, crea dibattito in Consiglio comunale. Non tanto per l’importo economico di tale partecipazione, in quanto si tratta di un contributo di 15mila euro, quanto per la ragione. Le opposizioni denunciano infatti come «ci sia già il Circondario» nell’Ente di gestione della macroarea e per questo, si chiedono, «che senso ha l’adesione del singolo municipio?». Quella del coinvolgimento diretto dell’ente di piazza Matteotti, cosa che ha fatto anche il vicino “cugino” faentino, era stata da tempo annunciata. Ora è arrivata la concreta attuazione, come detto però, non senza polemiche politiche

La presenza imolese

Non solo Circondario e Comune di Imola fanno parte dell’ente di gestione dell’area protetta legata ai Gessi. Ci sono infatti anche altre realtà amministrative del territorio. Ognuna con un peso, e quindi una spesa, differente. C’è infatti Borgo Tossignano con una spesa di 14.400 euro, Casalfiumanese con 2.400 euro e Fontanelice con 3.600 euro. Risorse che si aggiungono appunto alle 15mila messe da Imola e i 2.400 euro spesi dal Circondario. In totale, quindi, il territorio del Santerno spende circa 38mila euro per sostenere l’attività di tutela, promozione e vitalità dell’area protetta regionale.

La polemica

Per l’assessora all’ambiente, Elisa Spada «l’ingresso del Comune nel Parco significa in termini economici una spesa molto bassa. La nostra realtà ha però un ambito che fa già parte dell’ente che è il Bosco della Frattona e quindi di fatto c’è già un rapporto molto stretto. Riteniamo fondamentale – rimarca – anche incidere e lo stanziamento economico lo dimostra, in maniera attiva sulle progettualità future per continuare a creare i presupposti per un grande futuro nell’ambito del turismo sostenibile». Non così la vede invece l’esponente della lista Cappello. «Imola paga una quota annuale e poi c’è il Circondario Imolese in questo ente con una spesa di 2.400 annuali. Di fatto – ribatte Marinella Vella – includendo anche Imola non si capisce questo doppione oppure vuol dire che il Circondario non conta niente e quindi lo si tolga, almeno non pagate quella parte due volte». Sul versante della Lega il capogruppo Daniele Marchetti rincara la dose: «questa proposta non farà altro che causare una spesa inutile per il Comune andando a creare l’ennesima sovrapposizione con il Circondario, palesando di fatto l’inutilità di questo ente che attualmente non sta funzionando. Se come Comune – chiosa Marchetti – si crede che sia fondamentale sostituirsi al Circondario significa che in via Boccaccio c’è qualcosa che non funziona». Infine anche Nicolas Vacchi, di FdI sottolinea come «questa decisione mi fa venire in mente quella machiavellica frase secondo cui il fine giustifica i mezzi. Questo in estrema sintesi perché il Circondario non fa ciò che dovrebbe fare, ma anzi crea le condizioni per valorizzare, non la natura, non il territorio, non la biodiversità ma le spese, poltrone e costi cui il nostro sindaco andrà a fare le sue relazioni e i suoi convegni».

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