Il cantiere del 110 diventa opera d’arte con il murale di Joys

Imola

E’ uno dei cantieri più grandi aperti a Imola con il superbonus 110, che però non riuscirà ad essere concluso entro oggi. Uno dei primi condomini di queste dimensioni realizzati in città all’alba degli anni Ottanta nell’allora appena nato quartiere Pedagna ovest. Quattro palazzi da nove piani ciascuno, 144 appartamenti in tutto affacciati sulla via Corelli, insomma una di quelle realtà per cui la riqualificazione energetica ha un senso e un impatto concreto.

Condominio in cantiere

Quattro torri collegate fra loro e affacciate all’interno su una piccola piazza e sul retro su un ampio parco alberato che verrà lambito dall’ultimo tratto di Bretella quando partiranno anche quei lavori. Mentre le novità introdotte dall’ultimo decreto governativo generano anche da queste parti non pochi interrogativi, il cantiere prosegue, anche sul fronte decorativo. Già perché i condomini del palazzo a suo tempo hanno accolto a maggioranza la proposta della direzione lavori, curata dall’ingegnere Massimo Talloni, per evitare di aggiungere al quartiere e alla città un altro anonimo blocco bianco e grigio, ovvero della tinta che caratterizza la maggior parte degli edifici riqualificati con il bonus, anche nello stesso quartiere Pedagna. Per dare un tocco di colore al maxi condominio si è deciso di “appaltare” a un artista il decoro accogliendo la gamma di colori da lui stesso proposti e che da ieri in parte sono già visibili su una delle pareti ovest del palazzo.

Il maxi murales

Saranno quattro pareti verticali di 30 metri d’altezza per 5 di larghezza, due visibili dai palazzi del quartiere di fronte lato ovest e due dalla via Montanara, poi da chi transiterà sulla nuova Bretella, a est, quelle dipinte a motivi geometrici dal writer veneto Joys, contattato tramite l’associazione Noi Giovani, la stessa che ogni anno da qualche tempo a questa parte organizza in città il festival “Restart”. All’associazione si era infatti rivolta la direzione lavori del condominio. Ogni torre assumerà, a cappotto terminato, una colorazione in linea con il puzzle multicolor delle quattro pareti decorate in giallo-arancione, acquamarina e ametista, che partirà dalle tonalità più scure del primo piano per schiarirsi verso il cielo salendo di piano in piano fino in cima. Riqualificazione energetica e decoro d’autore, per rendere l’ambiente collettivo più piacevole, in questo caso viaggiano dunque di pari passo.

L’artista

Cristian Bovo in arte Joys, nome d’arte che a quanto pare ha a che fare con la sua propensione al sorriso, classe 1974, vive a Padova e a Imola è venuto per la prima volta per lavorare su questo palazzo. Perito elettrotecnico di formazione, inizia la sua carriera artistica negli anni Novanta, come molti writers scrivendo il suo nome sui muri della propria città. Focalizza la sua ricerca sul lettering, per poi trovare il suo stile fondato sulle linee geometriche e la tridimensionalità che riesce a generare attraverso i suoi colorati “labirinti”. Un mix di disegno tecnico e armonia cromatica caratterizzano i motivi con cui ha colorato muri nelle città del nord Padova, Mestre e Venezia, Bolzano, ma se ne possono trovare anche a Bologna, e da qualche anche all’estero, in particolare in Estonia e in Iran e ora anche in Cina. «Ero proprio lì quando l’associazione Noi Giovani che conosce il mio lavoro mi ha chiamato - spiega Joys -. L’ingegnere poi mi ha fatto vedere il progetto e io sono venuto a Imola per farmi un’idea del contesto ed elaborare la mia proposta e individuare i colori che poi sono stati sottoposti ai condomini. Ogni parete sarà una parte di un grande disegno che ho scomposto in quattro parti, la prima realizzata di fatto contiene le lettere del mio nome, anche se non è così evidente». Joys ha già lavorato sia per amministrazioni pubbliche che privati e questa sarà una delle sue opere più grandi; ad affiancarlo l’associazione Noi Giovani ha mandato come suo assistente l’imolese Andrea Buscaroli che sarà di nuovo al lavoro con lui dal 2 gennaio sulla seconda parete, dopodiché il writer partirà alla volta dell’Africa per un incarico a Zanzibar fino a febbraio, in attesa che il cantiere metta a disposizione le altre pareti. A sponsorizzare l’operazione fornendo i colori e pagando l’artista è la ditta tedesca Caparol.

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