Da Eurovo 100mila euro all'Ausl di Imola per le unità speciali di cura

Imola

IMOLA. Ancora donazioni per l'Ausl di Imola. Oggi si aggiunge il contributo del Gruppo Eurovoleader europeo nella produzione di uova e ovoprodotti, che con una donazione di 100.000 euro  ha offerto il proprio sostegno alle unità mobili di intervento domiciliare, responsabili per il trattamento precoce delle infezioni da Coronavirus per tutto il territorio di Imola del protocollo organizzativo sperimentale che prevede la somministrazione precoce e direttamente a domicilio di un’associazione di farmaci che hanno dimostrato efficacia nel bloccare il peggioramento della malattia da Covid19.

Il progetto, avviato lo scorso 31 marzo e liberamente sostenuto dall’Azienda USL di Imola, dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, dall’Università degli Studi di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna, prevede l’assistenza a domicilio di tutti quei pazienti, sintomatici, sospetti o positivi, che non necessitano di ricovero ospedaliero. Sono in tutto 6 le équipe territoriali coinvolte, ciascuna composta da un medico e da un infermiere, il cui compito è di procedere alla visita domiciliare, effettuare i tamponi e fornire i kit con i farmaci per la cura a casa. "Siamo orgogliosi di poter offrire un aiuto concreto al nostro territorio in un momento così difficile, in cui è essenziale operare con rapidità ed efficienza in favore anche e, soprattutto, di tutti coloro che risultano positivi al virus ma non sono nelle condizioni di essere curati in ospedale - ha dichiarato Siro Lionello, presidente di Gruppo Eurovo -. I nostri ospedali sono al collasso, è indispensabile oggi trovare e incentivare percorsi di cura alternativi. Per questo motivo abbiamo scelto di sostenere l’attività sperimentale delle USCA di Imola, nella speranza che possano essere raggiunti e assistiti più pazienti possibili, direttamente nelle loro case". "Siamo davvero grati ad Eurovo per questa importantissima donazione che ha voluto dedicare interamente alla sperimentazione organizzativa avviata prima su Medicina e poi estesa a tutto il territorio – ha spiegato il Direttore Generale dell'Ausl di Imola Andrea Rossi –. Quando il Signor Lionello mi ha contattato per comunicarmi la volontà di contribuire concretamente nella lotta contro il Coronavirus, stavamo stendendo il protocollo di questo intervento che sapevamo avrebbe richiesto all'Azienda uno sforzo organizzativo importante, per cui ho subito proposto che Eurovo lo "tenesse a battesimo". La somma donata sarà quindi utilizzata per finanziare i costi delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale che nei soli primi 10 giorni di attività hanno visitato a domicilio oltre 200 pazienti, eseguito 140 tamponi e avviato la terapia farmacologica su 130 persone. Contiamo che questo modello divenga un tassello fondamentale per la diminuzione dei casi di malattia che progrediscono negativamente. A nome di tutta la comunità locale ringrazio Eurovo, la proprietà e tutti i dipendenti per questo fondamentale contributo che dimostra il forte senso di responsabilità sociale di questa Azienda".  

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