Elezioni a Imola, il centrodestra: due settimane per decidere

Imola

IMOLA. «Entro due, massimo tre settimane» si delineerà lo scenario politico del centrodestra per le amministrative previste molto probabilmente per il 20 settembre. Lo afferma Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega, che la scorsa settimana ha incontrato i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Marco Lisei, e di Forza Italia, Valeria Castaldini. «Ci siamo incontrati a livello regionale e ci siamo dati questa scadenza per definire la situazione».
Il civismo
Al momento il quadro vede unici protagonisti i tre partiti mentre si esclude la partecipazione di una lista civica, almeno secondo il segretario della Lega di Imola Marco Casalini: «Il programma riprenderà quello di due anni fa, rimarranno i nostri cavalli di battaglia come la sicurezza e la riqualificazione del territorio seppur con necessari ampliamenti. Servirà una revisione degli equilibri poiché al momento non è prevista una realtà civica».
La Lega comunque non chiude all’esperienza della società civile e dell’associazionismo, e cerca invece il modo di farla rientrare all’interno della propria lista. «Rispetto a due anni fa stiamo formando la squadra con più facilità: vi sono più persone che vogliono metterci la faccia, e stiamo cercando di farle conoscere mettendole in vista», spiega il segretario. Un cambio di approccio rispetto al “civismo” da parte del partito più forte è avvenuto anche in merito al futuro candidato. Se prima si parlava di una possibile figura civica, ora Casalini precisa che «sicuramente era quello il profilo verso cui ci stavamo orientando, ma non deve essere vincolante, la figura del politico non è più tabù. Valuteremo insieme agli alleati». Gli fa eco Marchetti che, forte delle percentuali dei sondaggi, sottolinea il ruolo centrale della Lega: «Ci sentiamo la responsabilità di forza trainante del centrodestra in un confronto leale con gli alleati. Sono state valutate figure civiche che, tuttavia, a causa del Covid, possono aver incontrato difficoltà anche con le proprie attività. I contatti non si sono persi, ma se queste figure non dovessero più essere disponibili non ci sentiamo di escludere la possibilità di candidati di bandiera, sempre condividendo con le altre forze».
Fratelli d’Italia
Anche Nicolas Vacchi di Fratelli d’Italia, è molto sicuro del consenso che riuscirà a raccogliere il suo partito. Racconta che «assieme alle altre forze si è ripreso un lavoro iniziato a febbraio e poi interrotto a causa della pandemia. Prima di fare nomi però serve individuare delle idee. Solo dopo si trova chi le incarni. Ad oggi non è significativo il dibattito sul candidato civico o politico».
A chi maliziosamente guarda ai malumori vociferati dentro la Lega tra l’area di Simone Carapia e Gianni Tonelli e quella di Marchetti e Casalini come possibile occasione per FdI di risultare più rilevante, Vacchi risponde che «la nostra importanza è determinata unicamente dall’ottimo risultato delle Regionali, non da ipotetici capricci interni alla Lega, con cui tra l’altro abbiamo instaurato un dialogo territoriale da tempo. Insieme a Donatella Marchetti, segretaria di circolo, abbiamo incontrato già a febbraio Marco Casalini e Daniele Marchetti».
Dal quadro delle ultime elezioni di gennaio, infatti, è emerso un consenso non irrilevante in città per FdI, che ha raccolto 2606 voti, il 7,44%, mentre la Lega ha preso il 25,66% con 8967 voti.
Forza Italia
Chi era quasi sparita dalla scena invece era Forza Italia: non è arrivata nemmeno a 1000 voti (2,68%). Sebbene al momento non vi siano referenti ufficiali per Imola, Francesco Mariani, presente nel partito dalla prima ora, ne fa le veci: «Non sono un rappresentante ufficiale, non sono nemmeno di Imola, ma mercoledì faremo una riunione e individueremo i nostri rappresentanti». Casalini conferma che «al momento Forza Italia si sta trasformando, e non ci sono più timori che non possa correre con la propria lista».
M5S
Se l’intera coalizione non si scopre su possibili nomi, un messaggio appare chiaro. Il rapporto con il Movimento 5 stelle è tutt’altro che scontato. Dopo la parentesi Sangiorgi che vedeva il Movimento piuttosto orientato verso la Lega nonostante fosse all’opposizione, con le fuoriuscite di alcuni consiglieri verso gruppi della destra, sia per la Lega che per Fratelli d’Italia il quadro nazionale e regionale è imprescindibile nelle valutazioni politiche. Il legame giallorosso è troppo saldo, anche nella sensibilità civica, come sottolineato «dai numerosi voti disgiunti del Movimento per Bonaccini presidente» secondo Vacchi. Anche Casalini vede «difficile un progetto amministrativo su scala locale» con i pentastellati. D’altronde, «vorrebbe dire per loro dialogare con chi ha fatto loro realmente opposizione». Nessuna apertura, insomma, dopo l’annuncio di essere disposti a parlare con tutti del M5S.
Il futuro del commissario
Infine, i pettegolezzi su di una candidatura dell’attuale commissario straordinario Nicola Izzo parrebbero poco fondati secondo i rappresentanti di Lega e Fratelli d’Italia, che valutano positivamente il suo operato tecnico ma non hanno riscontrato finora un suo interesse in tal senso, nemmeno durante gli incontri istituzionali avuti in questi mesi.

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