Autodromo di Imola, 26 anni fa morivano Senna e Ratzenberger

Imola

IMOLA. Sono passati 26 anni da quella tragica gara del primo maggio 1994. Sulla pista di Imola si disputava il quattordicesimo Gran Premio di San Marino, ma quella gara passò alla storia come uno degli eventi più sfortunati della Formula 1. Nei tre giorni di prove di qualificazione e di gara si verificò una incredibile serie di incidenti e di lutti. Il primo coinvolse Rubens Barrichello il venerdì di prova, rimase ferito alla Variante Bassa. Ma il peggio doveva ancora succedere, il sabato di prova Roland Ratzenberger , pilota austriaco, morì alla variante Villeneuve alla guida della sua Simtek, erano molti anni che un pilota di Formula 1 non perdeva la vita in pista e il Circus ne fu da subito traumatizzato. Eppure non tutto si era ancora compiuto. La gara del giorno dopo andò in scena e anche l'avvio fu drammatico: alla partenza, Ayrton Senna era in pole position, uno schianto fra una vettura rimasta ferma e una di quelle che seguivano, scaraventò pezzi di carrozzeria in pista e fino alla tribuna centrale, dove una gomma staccatasi da una delle monoposto coinvolte investì alcuni spettatori ferendone uno in maniera più grave. La gara riprese comunque, ma al settimo giro si compì l'ultimo atto della tragedia. Ayrton Senna imboccò il Tamburello alla velocità di circa 300 chilometri orari ma all'improvviso lo sterzo della sua Williams cedette e la vettura divenne ingovernabile, uscì di pista e andò a schiantarsi in velocità contro il muretto di recinzione, il braccetto della sospensione di una delle gomme colpì alla testa il pilota senza lasciargli scampo, morì poche ore dopo all'ospedale Maggiore di Bologna. La vittoria andò al tedesco Michael Schumacher su Benetton. Per la pista di Imola seguirono anni drammatici di discussione e di rifacimento del tracciato, la Formula 1 cambiò, cambiarono molte delle norme di sicurezza e cambiò in alcuni tratti anche la pista di Imola. Il mondo oggi ancora ricorda il campione brasiliano e di quel ricordo ogni anno Imola ne porta traccia nei mazzi di fiori e nei messaggi che si accumulano sulla rete del Tamburello al Parco delle Acque Minerali, ai piedi della statua al pilota, che volge lo sguardo a quel muretto lungo il Santerno dove si fermò la sua vita.

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