Alluvione, 81.900 tonnellate di rifiuti smaltite in novembre, la discarica di Imola chiude entro il 2024. La Lega: “Spegnere l’inceneritore di Forlì”

Imola
  • 24 gennaio 2024

Le 81.900 tonnellate di rifiuti provenienti dai territori alluvionati sono state smaltite tutte entro la fine del novembre scorso, tutte in Emilia-Romagna. Lo ha assicurato oggi in commissione la vicepresidente con delega ambientale Irene Priolo, confermando che la Regione non riaprirà altre discariche e che quella di Imola chiuderà i battenti nel 2024. Intanto la raccolta differenziata è arrivata al 74% in regione, mentre cala la produzione dei rifiuti urbani e di quelli speciali. “Speriamo di arrivare al 75% quando avremo il dato definitivo riferito al 2023 per raggiungere l’obiettivo dell’80% nel 2027”, ha spiegato Priolo durante l’informativa sui dati relativi al monitoraggio annuale del piano regionale di gestione dei rifiuti. Ma proprio sulla discarica di Imola si accende il dibattito. Per Daniele Marchetti la rassicurazione della Regione sul fatto che i rifiuti dell’alluvione siano stati tutti smaltiti entro novembre “smentisce definitivamente l’affermazione dell’amministrazione comunale di Imola, secondo cui l’impianto Tre Monti è stato riaperto per gestire i rifiuti prodotti dai territori colpiti dall’alluvione di maggio”. Se la discarica imolese chiuderà a fine 2024 “questo significa- osserva Marchetti- che per oltre un anno ci saranno conferimenti extra non legati all’alluvione”.

Massimiliano Pompignoli, altro leghista, incalza invece sull’inceneritore di Forlì. “Ci aspettiamo lo spegnimento graduale dell’inceneritore che oggi brucia il 90% dei rifiuti di altri comuni: infatti, sono solo il 10% quelli provenienti dal territorio forlivese. Molti rifiuti provengono da Roma, dopo il rogo all’impianto capitolino”.

Silvia Zamboni (Europa Verde) chiede spiegazioni relative alla tariffa puntuale perché “è giusto pagare in base a quanto si conferisce, ma vorrei capire se ha prodotto comportamenti scorretti visto che a Bologna dove funziona la Carta smeraldo vedo persone che mettono i rifiuti indufferenziati nei cassonetti della differenziata o per strada perché temono di dover pagare. Ho presentato un progetto di legge per favorire la vendita di prodotti alla spina, questo per ridurre i rifiuti alla fonte”.

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