Imola, vaccini tocca agli over 75. Contagi in calo ma di poco

Imola

IMOLA. Il direttore generale dell’Ausl di Imola Andrea Rossi cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno e dice ai consiglieri comunali che lo chiamano settimanalmente a relazionare in commissione: «Cominciamo a vedere l’effetto delle restrizioni». Quelle che a Imola sono state prima arancioni scure, poi rosse, in anticipo sul resto della Romagna e di parte dell’Emilia, e sono già quasi tre settimane. Però gli indici di contagio sono ancora alti e per capire se l’andamento ricomincerà davvero a scendere occorre attendere almeno il giro di boa del week end. Ma sulle montagne russe della pandemia, quello che servirebbe soprattutto, sottolinea a più riprese Rossi: «Sarebbero più vaccini, la possibilità di fare in fretta. E per farlo servono dosi».
«Troppi in giro, più controlli»
Se la media dei nuovi casi in una settimana è passata da 11 a 88, quella dei ricoveri è scesa ancora meno, da 68 a 60. «Se questi dati fossero confermati – afferma il dirigente dell'Ausl – vorrebbe comunque dire che abbiamo superato il picco, e quindi che si comincia a vedere uno spiraglio di luce, anche se questo non significa che possiamo permetterci di abbassare la guardia». Non tutti i dati, infatti, sono positivi: in ospedale ci sono 130 malati di Covid, la percentuale di positività sul totale dei tamponi è ancora molto alta (8,6%) e l’indice l'Rt, nonostante sia uno dei più bassi nel distretto bolognese e in regione resta sopra la soglia da “zona rossa” (che è 1) attestandosi sull’1,21 (sotto c’è solo Lugo a 1,20). «Si vede ancora troppa gente in giro –incalza Rossi – e non credo che tutte queste persone escano di casa per lavoro o per motivi indifferibili. Bisogna fare qualcosa di più sui controlli più che adottare ulteriori restrizioni».
Vaccini, nuova fase
Ma soprattutto servirebbe accelerare sui vaccini. Fino a mercoledì scorso a Imola e circondario sono state inoculate 12.053 dosi, di cui 7.544 prime dosi e 4.509 seconde dosi. Oltre alle vaccinazioni all'hub Osservanza, al Teatro Lolli, alla Casa della Salute di Castel San Pietro e Medicina, si sono avviate anche le vaccinazioni alla Casa della Salute della Vallata del Santerno per le persone in assistenza domiciliare, ma trasportabili. Nell’ambito della campagna rivolta agli over 80, dai primi di marzo si è poi aggiunto alla rete dei punti vaccini anche il centro raccolta di sangue di Medicina, in collaborazione col Servizio trasfusionale metropolitano e le associazioni di donatori Avis e Fidas.
Tocca ai 75/79enni
Al primo giro gli over 80 hanno prenotato al 96%. Ora tocca alla fascia precedente, circa 6000 persone fra i 75 e i 79 che da lunedì potranno prenotare con le consuete modalità (farmacie, Cup, Cup telefonico e Fascicolo elettronico), per poi cominciare ad essere vaccinati da martedì.
«Per gli over 80/84 dobbiamo raggiungere quota 8000 e siamo a 2500, entro aprile raggiungeremo l’obiettivo –dice Rossi –. Potevamo correre più forte, ma per fare la vaccinazione serve il vaccino, senza vaccini si fanno solo chiacchiere e siccome in questi due mesi le forniture sono state contingentate siamo stati costretti a spalmare le vaccinazioni». Tenuto conto che , dice sempre Rossi, a magazzino l’Ausl di Imola tiene di riserva il 25% delle dosi consegnate, mentre l’indicazione sarebbe di tenerne a parte almeno il 30%. La soddisfazione riguarda il lavoro affidato ai medici di base rispetto ai vaccini per gli insegnanti: «Ne abbiamo censiti 2.380 e ad ora ne sono già vaccinati 1.778. Avevamo dato duemila dosi e alcuni medici le hanno già finite per cui ce ne hanno chieste altre 400. Così raggiungeremo una buonissima percentuale: oltre 90% (ora si aggiungono anche docenti e dipendenti dell’Università, che nell’Imolese sono 300, ma questi sono in carico all’Ausl, ndr). Questo dimostra che con l’aiuto dei medici di base potremmo procedere davvero spediti per vaccinare tutta la popolazione avendo a disposizione un vaccino maneggevole come AstraZeneca e Johnson and Johnson. Basta pensare che per campagna antinfluenzale loro vaccinano 20mila persone in un mese. Pensando di dividere il lavoro con loro, se ci fosse il vaccino, in due tre mesi copriremmo la popolazione imolese completamente».
Soggetti fragili
Intanto l’Ausl è partita a somministrare le dosi anche alle cosiddette categorie fragili di persone con altre patologie, elencate nel dettaglio nei provvedimenti del governo centrale e regionale. «Mercoledì siamo partiti con i soggetti in emodialisi, 60, più 30 persone con trapianto renale –spiega ancora Rossi –. Non dovranno prenotare loro, ma sarà l’azienda sanitaria stessa che li chiamerà compatibilmente con la disponibilità di vaccino Pfizer o Moderna. Saranno fatti gruppi omogenei di pazienti e si dovrà trovare il setting ideale, ad esempio sfruttando gli accessi già programmati per la somministrazione di cure e altri servizi, per far sì che alla prestazione già programmata ottengano anche il vaccino nella stessa sede».
Prospettiva
Se, come da pianificazione dell’Ausl, la fascia 75-79 anni che potrà essere vaccinata da martedì prossimo, sarà completata entro fine aprile con la prima dose, «potremo arrivare sincroni con la seconda dose agli over 80 –aggiunge il direttore generale –. Dopodiché considerato che avremo preso in considerazione tutte le casistiche particolari a rischio si potrà allargare la vaccinazione a tutta la popolazione. Ovviamente tutto si basa sull’assunto che ad aprile ci sia un approvvigionamento molto più alto di vaccini rispetto a marzo, la Regione ci rassicura in questo senso e su questo noi scommettiamo».

Bollettino. Sono 118 i nuovi contagi registrati ieri su 1159 tamponi molecolari refertati e 339 antigenici rapidi. Sono 26 le positività di ragazzi fino ai 14 anni, 13 quelle in età compresa tra i 15 ed i 24 anni, 26 tra i 25 e i 44 anni; 33 si trovano nella fascia 45-64 e 20 hanno dai 65 anni in su; 54 sono asintomatici e 64 sintomatici. Inoltre sono 49 le positività emerse tramite tracciamento, 73 le persone già isolate e 6 quelle riferibili a focolaio già noto, un caso risulta importato dall'estero. Ieri si sono aggiunti purtroppo alla lista altri 2 decessi ad Imola, una donna 84 anni ed un uomo di 72. Mentre sono stati 57 i guarit. In continua crescita invece i casi attivi arrivati a quota 2429, 10346 i casi totali da inizio pandemia. Per quanto concerne i ricoveri, specifica l’Ausl nel bollettino quotidiano, sono 85 i ricoveri internistici acuti e 15 i post acuti (che da domani saranno trasferiti all'Osco Covid di Castel San Pietro Terme), 8 pazienti in Ecu, 10 in terapia intensiva ad Imola (35 in tutto gli imolesi ricoverati fra Imola e Bologna). Rispetto a quanto descritto ieri non sono previsti per ora ulteriori trasferimenti.

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