«Dalla sera alla mattina, senza dare alcun sentore, tre ettari del nostro campo si sono trasformati in un canyon. Né io, né mio babbo e neppure mio nonno avevamo mai visto una cosa simile in tutti questi anni». Così Riccardo Marchetti, dell’omonima azienda agricola di via Casolana a Fontanelice, ha commentato la frana che tra martedì e mercoledì ha distrutto un terreno di orzo ed erba medica di sua proprietà.
«La terra, che continua ancora lentamente a muoversi, a causa delle forti piogge è scivolata improvvisamente verso il basso per circa 50 metri – prosegue –. Fortunatamente la nostra abitazione è più distante da dove è successo il tutto, ma il rio che scorre accanto in questo momento ha l’alveo bloccato dai detriti. Noi siamo un’azienda frutticola, non viviamo quindi di quei tre ettari di campo, ma ovviamente ora il valore del terreno è sceso drasticamente».
Area martoriata
Un’area, quella attorno a via Casolana, martoriata nei giorni scorsi dal maltempo e teatro all’incirca nelle stesse ore della tragedia in cui sempre per colpa di una frana ha perso la vita l’agricoltore di 78 anni Enrico Rivola. «In linea d’aria siamo a circa un chilometro di distanza dal casolare crollato. A noi grazie al cielo è andata bene, ma i danni sono ingenti. In passato erano state fatte alcune migliorie al drenaggio del terreno, perché sotto scorreva troppa acqua, ma sono servite a poco o niente. E intervenire adesso con soldi nostri non ha senso, visto il costo dei mezzi per le riparazioni, perché spenderemmo un capitale, forse più di 100mila euro».
Per questo «speriamo che qualcuno ci dia una mano – si augura Marchetti –, ovviamente dopo aver risolto tutte le altre priorità, come mettere in sicurezza edifici, strade e far tornare nelle proprie case gli sfollati. Ho già contattato Coldiretti, in queste ore farò lo stesso con il Comune, poi mi auguro che il Consorzio della Bonifica Occidentale interverrà nel più breve tempo possibile per ripristinare il corso del rio».